Politica non strumentalizzi le richieste dei docenti per scopi elettorali

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I docenti della scuola pubblica italiana, di ogni ordine e grado si apprestano a trascorrere queste festività natalizie con l’amaro in bocca a causa delle insoddisfacenti misure prese con l’ultimo decreto scuola. Per chi scrive la delusione è ancora più profonda perché ancora una volta la politica ha perso una grande occasione. In questi ultimi anni sono stati tantissimi i miei interventi a favore di tutti i docenti, siano essi precari o di ruolo.

A questi signori io sinceramente gli auguri di Natale non li voglio fare in quanto non intendo in nessun modo legittimare il loro operato. Sono assolutamente convinto che debbano farsi da parte e lasciare il campo a gente seriamente preparata ed esperta di normative scolastiche.

Non si può pensare di andare in Parlamento e mettere lì provvedimenti legislativi pensati soltanto a favore di una determinata categoria di docenti. Si badi bene che questa mia reprimenda coinvolge tutti quanti gli esponenti politici di ogni formazione. Personalmente io non ci casco più nel tranello teso da loro.

Auguri a tutti i docenti

E con questo articolo voglio fare i miei migliori auguri di buone feste a tutti i docenti, precari e non, diplomati magistrali e docenti di scuola secondaria superiore affinché il futuro governo si possa insediare con proposte di legge che siano veramente soddisfacenti per tutta la scuola.

Sul vincolo quinquennale mi si lasci dire che non si poteva pensare ad una idiozia simile soltanto per fare in modo che un docente rimanga al suo posto ed eviti di usare la scuola come ascensore sociale, senza nessun interesse e nessuna passione per l’insegnamento. Ci sono altri modi per garantire la continuità didattica che sono sicuramente più efficaci di un vincolo quinquennale, facilmente sovvertibile con i ricorsi. Questi signori hanno dimostrato di non aver capito le lezioni date dalle varie sentenze della Corte Costituzionale circa le problematiche afferenti ai dottorati di ricerca e ai docenti di ruolo. Non si può pensare di lasciare un paese negando e frenando le legittime aspettative di gente che ha investito tutto quanto nella scuola.

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