Le ultime notizie sul rinnovo del contratto del personale scolastico ad oggi, venerdì 17 marzo, riguardano la trattativa, al momento ancora bloccata, in attesa che il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia provveda ad inviare la direttiva all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Sappiamo bene, però, come gli 85 euro (lordi) di aumento stipendiale, derivanti dall’accordo dello scorso 30 novembre, sono stati aspramente contestati dai docenti e dal personale Ata, in quanto ritenuti assolutamente insufficienti a ridare dignità economica ad una busta paga fortemente erosa da oltre sette anni di blocco contrattuale.
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‘L’aumento di 85 euro sugli stipendi dei dipendenti pubblici sarebbe un vero tradimento dei lavoratori perché secondo la normativa vigente e la sentenza della Consulta dell’estate 2015 in attesa della firma del contratto, dal mese di settembre 2015 lo Stato avrebbe dovuto versare a ogni dipendente pubblico 105 euro di aumento medio, riconducibile a una busta paga mensile di 1.500. Ossia, il 7 per cento del proprio stipendio, salvo recuperare l’altro 50 per cento alla firma del contratto’.
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Si tratta di cifre, dunque, ben lontane dai ‘miseri’ 85 euro. Secondo il Presidente Nazionale Anief nonché segretario confederale Cisal, Marcello Pacifico sarebbe maggiormente equo un accordo che garantisca 105 euro in più, come nel privato. Invece, appare ‘sempre più chiaro che lo stipendio resterà sostanzialmente fermo fino al 2021’.