Il nuovo contratto sulla mobilità è stato firmato, anche grazie all’accordo Miur-sindacati in merito al passaggio dei docenti da ambito territoriale a scuola: per ora, è bene precisarlo, si tratta solo di un’ipotesi di contratto, quella riguardante la chiamata diretta, visto che i contenuti del testo dovranno essere visionati dal Mef e dal Ministero della Funzione Pubblica.
Chiamata diretta, ipotesi di contratto: i sindacati esultano ma sarà veramente un successo?
Chiamata diretta docenti, ecco le diverse fasi
2) Il collegio docenti provvede alla delibera dei criteri, fino ad un massimo di 6
3) Il dirigente scolastico provvede alla pubblicazione del bando tenendo conto della delibera collegiale
4) infine, sulla base dei criteri, il DS provvede all’individuazione dei docenti.
- ulteriori titoli di studio coerenti con le competenze professionali specifiche richieste
- ulteriore abilitazione all’insegnamento
- specializzazione sul sostegno (non per i posti sul sostegno)
- dottorato di ricerca
- specializzazione in italiano L2
- certificazioni linguistiche pari almeno allivello B2
- master universitari
- pubblicazioni su tematiche coerenti con le competenze richieste.
Ecco, invece, le esperienze professionali da poter prendere in considerazione:
- insegnamento con metodologia CLIL
- esperienza di insegnamento all’estero
- partecipazione a progetti di scambio con l’estero e/o a programmi comunitari
- esperienza in progetti di innovazione didattica e/o didattica multimediale
- esperienza in progetti e in attività di insegnamento relativamente a percorsi di integrazione e inclusione
- tutor per alternanza scuola/lavoro
- animatore digitale
- attività di tutor anno di prova
- referente/coordinatore orientamento e/o valutazione
C’è un aspetto importante da tener conto ed è quello che riguarda la delibera del Collegio Docenti: infatti, l’ipotesi di contratto parla di ‘previa delibera’, una definizione che non sembrerebbe affatto vincolante, in quanto si sarebbe potuto scrivere ‘In esecuzione della delibera’, oppure ‘tenuto conto della delibera’. A volte, i dettagli, i cavilli più sottili, sono quelli che poi fanno la differenza, quelli che trasformano una possibile e conclamata vittoria da un clamoroso flop. Ci auguriamo che non sia così, in primis se lo augurano i docenti.