Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Repubblica’, la ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, ha parlato di mobilità ed in particolare del contratto firmato lo scorso 11 aprile, insieme ai sindacati: ‘L’avevamo siglato il 29 dicembre del 2016 – ha puntualizzato la numero uno del Miur interrompendo la giornalista – poi è diventato concretamente testo l’11 aprile, anche questo lo considero un punto importante. Significa che, solo ed esclusivamente per l’anno scolastico 2017/2018, che si rimette in moto solamente una parte della mobilità possibile.’
Ultime notizie scuola, martedì 18 aprile 2017: Valeria Fedeli ‘Punto principale: continuità didattica’
‘Quindi, ci sarà una parte, a seconda dell’organico di diritto (la Fedeli sorride…) che metteremo a disposizione, di poter verificare se ci sono dei posti liberi, laddove ne venga fatta richiesta. Questa è una possibilità che viene data per attenuare alcune difficoltà che ci sono state l’anno precedente. Voglio ribadire una cosa – ha detto la ministra Fedeli – una cosa che ho ripetuto alle rappresentanze sindacali: per il rinnovo dei contratti, il tema centrale sarà la continuità didattica per le studentesse e gli studenti. Perché vede, anche qui, se noi abbiamo, però, per legittimo accordo contrattuale, che la mobilità si negozia ogni anno, noi però facciamo fatica a dare continuità. Allora, la legge 107 diceva ‘Tre anni di permanenza dopo che sei stato nominato in ruolo’: viste le questioni che sono avvenute ma soprattutto visto anche gli elementi di assegnazione provvisoria che ci sono state per compensare le difficoltà, credo che sia stato utile e necessario affrontarle in questo modo’.
Valeria Fedeli: ‘Docenti invogliati a spostarsi se aumenta lo stipendio’
La ministra, inoltre, si è detta intenzionata ad una politica che continui ad investire sui docenti: ‘Abbiamo iniziato negli ultimi 3 anni a investire su istruzione e formazione. Chi opera nelle nostre scuole deve avere competenze e professionalità, che vanno anche riconosciute economicamente.
Valeria Fedeli ha citato l’esempio di alcune regioni del centronord Italia, dove negli ultimi anni c’è stata una carenza di insegnanti di matematica e scienze: ‘Con 1.200 euro al mese tanti insegnanti hanno difficoltà a muoversi – ha dichiarato la ministra – Dobbiamo avere una politica che continui a investire’, quasi a sottolineare l’importanza dell’aspetto ‘stipendiale’ quale stimolo al trasferimento.