Da quando Vincenzo Rizzonelli è andato in pensione, può dedicarsi a tempo pieno alla sua più grande passione: la calligrafia. L’ex docente delle elementari, dopo 35 anni di insegnamento, può ora godersi il meritato riposo. Tuttavia, il buon Rizzonelli non sta certo con le mani in mano e a tempo libero, ama insegnare ai suoi nuovi alunni l’arte della bella scrittura. Forse non tutti sanno che la calligrafia era un tempo una materia scolastica in tutto e per tutto. Comprendendo la grande abilità ed esperienza del collega, molti docenti chiedono il suo aiuto, in modo che insegni ai bambini l’arte della bella scrittura. Del resto, in un modo in cui si fa sempre più affidamento su sms, mms, chat e blog, molti ragazzini rischiano di non  saper scrivere in maniera leggibile.
Docenti e calligrafia: chi è Vincenzo Rizzonelli?
Vincenzo Rizzonelli è un grande esperto ed appassionato di Medioevo. Da anni, ama creare raccolte di testi e salmi provenienti dai Vangeli e dalla Sacra Bibbia. Negli ultimi tre anni, l’ex maestro delle scuole primarie ha deciso di dedicare ogni inverno ad un tema: il primo volume è stato il Florilegium Laudis, il secondo il Florilegium Sapientiae, il terzo il Regnum Dei. I tre testi sono stati stilati tramite la scrittura gotica, con tanto di altre caratteristiche tipiche degli antichi codici miniati.
Le dichiarazioni di Rizzonelli sulla scuola odierna
Vincenzo Rizzonelli ha fatto alcune dichiarazioni circa la scuola di oggi: “Siamo sull’orlo del baratro – ha detto – Non si tratta solo degli alunni che non sanno scrivere, ma anche delle stesse insegnanti che non hanno imparato, a loro volta, la bella scrittura”. La calligrafia era inizialmente una materia scolastica come le altre, introdotta sotto il regno di Giuseppe II. Tale materia si chiamava originariamente: “Abilità della lettura e della scrittura”. Secondo Rizzonelli, la decadenza della calligrafia è iniziata a scuola con il passaggio dalla penna alla biro; fino ad arrivare ai giorni nostri, quando la dicitura “Disegno e bella scrittura” è stata cambiata con il termine “Educazione all’immagine“.