Scuola, dura presa di posizione quella assunta dal coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, in relazione alle riunioni dei collegi dei docenti che si stanno svolgendo in questi giorni, su convocazione dei dirigenti scolastici, per la scelta dei criteri inerenti all’individuazione degli insegnanti tramite la chiamata diretta.
Ultime notizie scuola, mercoledì 10 maggio 2017: chiamata diretta, Rino Di Meglio, coordinatore Gilda Insegnanti ‘Docenti, non votate al buio’
“Oltre ai modi, anche i tempi sono del tutto sbagliati: sulla chiamata diretta non ci siamo proprio e confermiamo la nostra netta contrarietà verso l’accordo sottoscritto tra il Miur e gli altri sindacati rappresentativi e che, in piena coerenza con la nostra posizione, non abbiamo firmato”.
Con le procedure di mobilità e le assegnazioni provvisorie ancora aperte – ha proseguito il coordinatore della Gilda Insegnanti – è totalmente illogico convocare adesso i collegi dei docenti. Si rischia soltanto di perdere tempo nel deliberare criteri che poi, a operazioni di trasferimento concluse, potrebbero rivelarsi inadeguati rispetto al fabbisogno degli istituti scolastici. Perciò – ha concluso Rino Di Meglio – invitiamo i docenti ad astenersi dal voto al buio”.
Con le procedure di mobilità e le assegnazioni provvisorie ancora aperte – ha proseguito il coordinatore della Gilda Insegnanti – è totalmente illogico convocare adesso i collegi dei docenti. Si rischia soltanto di perdere tempo nel deliberare criteri che poi, a operazioni di trasferimento concluse, potrebbero rivelarsi inadeguati rispetto al fabbisogno degli istituti scolastici. Perciò – ha concluso Rino Di Meglio – invitiamo i docenti ad astenersi dal voto al buio”.
Anche Unicobas ha ribadito la ferma opposizione alla chiamata diretta. ‘La chiamata diretta è completamente contraria alla nostra idea di scuola e di docente. Il Collegio dei docenti dovrebbe, nel migliore dei casi possibili, individuare i criteri coi quali selezionare i colleghi più meritevoli, nel novero di quelli forniti dal MIUR; nel peggiore, confermare la scelta già operata dal Dirigente.
Questo significa generare due pericolose aberrazioni: snaturare la funzione stessa del Collegio dei docenti, organo democratico pensato e normato per ben altri scopi che quelli del reclutamento dei propri pari; legittimare la logica stessa della chiamata diretta, illudendo i colleghi e le colleghe che il problema principale sia il soggetto che opera la scelta e non l’idea stessa che un dirigente o un organo dirigenziale possano definire le caratteristiche del “buon docente”.
Questo significa generare due pericolose aberrazioni: snaturare la funzione stessa del Collegio dei docenti, organo democratico pensato e normato per ben altri scopi che quelli del reclutamento dei propri pari; legittimare la logica stessa della chiamata diretta, illudendo i colleghi e le colleghe che il problema principale sia il soggetto che opera la scelta e non l’idea stessa che un dirigente o un organo dirigenziale possano definire le caratteristiche del “buon docente”.