I numeri relativi alla stabilizzazione dell’organico di fatto non saranno quelli indicati dal Miur: non si tratta, certamente, di un fulmine a ciel sereno anche perché, da tempo, il Mef aveva lasciato intendere che le 25mila cattedre indicate dal dicastero di Viale Trastevere rappresentavano un vero e proprio miraggio.
Ultime notizie scuola, mercoledì 10 maggio: stabilizzazione posti sostegno, ecco i numeri per l’anno scolastico 2017/8
Nella migliore delle ipotesi, infatti, il numero dei posti dovrebbe essere non più della metà.
Per quanto riguarda il sostegno, come riportato da Tuttoscuola, la situazione che si prospetta all’orizzonte appare decisamente critica, visto che i posti che verranno stabilizzati non dovrebbero superare quota 2.500.
Su 137.501 posti di sostegno ad oggi funzionanti, sono 41.021 le cattedre in deroga mentre le restanti, il 70 per cento circa, sono stabilizzate nell’organico di diritto.
Su 137.501 posti di sostegno ad oggi funzionanti, sono 41.021 le cattedre in deroga mentre le restanti, il 70 per cento circa, sono stabilizzate nell’organico di diritto.
Sostegno, aumentano posti in deroga, a rischio la continuità didattica degli studenti
Come sottolineato da Tuttoscuola, se dovessero essere stabilizzati 2.500 posti, si scenderebbe a quota 38.500 circa ma, in ogni caso, la situazione si presenterebbe, comunque, difficile soprattutto perchè il numero di studenti disabili inseriti nell’ultimo quinquennio ‘sono aumentati sensibilmente, al ritmo medio di 8-9 mila unità all’anno. Ciò fa ritenere che mentre i posti di sostegno stabili saliranno al prossimo settembre a circa 99 mila unità, quelli in deroga potrebbero arrivare a circa 47 mila unità.’
Ne deriva che il ‘gap’ tra i posti stabili e quelli in deroga aumenterebbe ancora di più e, di conseguenza, anche il precariato sul sostegno: numeri che rischiano di mettere in ginocchio il settore, visto che non potrà essere garantito il diritto dei ragazzi disabili alla continuità didattica.
Ne deriva che il ‘gap’ tra i posti stabili e quelli in deroga aumenterebbe ancora di più e, di conseguenza, anche il precariato sul sostegno: numeri che rischiano di mettere in ginocchio il settore, visto che non potrà essere garantito il diritto dei ragazzi disabili alla continuità didattica.