La questione del rinnovo del contratto è uno dei temi che deve essere affrontato con estrema urgenza e l’ha ribadito anche oggi la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Tra l’altro, in occasione della sua visita odierna in Molise, la Gilda degli insegnanti ha sottoposto alla ministra un documento all’interno del quale si sollecita l’avvio della trattativa per il rinnovo contrattuale.
Nel documento, firmato dal Coordinatore Regionale e Provinciale, Michele Paduano, si legge:
‘La Sua elezione ritengo sia stato un chiaro messaggio politico che si è voluto dare alla scuola, e soprattutto ai docenti, sulle responsabilità del fallimentare inizio di anno scolastico 2016/17 e, più in generale, sulle profonde criticità della cosiddetta riforma Renzi-Giannini della Buona Scuola.
In questi primi mesi, onorevole ministra, abbiamo rilevato un atteggiamento più aperto che ha portato ad un clima più sereno nelle relazioni sindacali sia a livello nazionale sia a livello di uffici periferici.
Tuttavia, a nostro avviso, i nodi della Legge 107/2015 sui quali la Gilda degli Insegnanti ha concentrato le critiche negative fin dal settembre 2014, con la prima manifestazione della scuola tenuta a Firenze, sono ancora aperti.
Onorevole ministra, sia la chiamata diretta che il bonus docenti non fanno bene alla scuola italiana e agli insegnanti, per questo Le chiediamo di superare la logica della gerarchia e della competizione che sono le assi portanti della Legge 107/2015.
I docenti del Molise Le chiedono, infine, se Le sembra dignitoso che gli insegnanti italiani siano da 7 anni senza contratto con una perdita secca del potere d’acquisto del 15%, che fa dire a molti che essi siano i nuovi poveri. Per questo Le chiediamo di avviare le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro e di utilizzare anche i fondi della Legge 107/2015 per permettere agli insegnanti di recuperare la perdita del potere d’acquisto di questi ultimi 7.
Altrimenti il rischio è che si dica che il cambio di ministro non ha portato quei cambiamenti sostanziali che necessitano alla scuola italiana. Non vorremo che si seguisse il vecchio refrain italiano del nipote del principe di Salina, Tancredí, nel Gattopardo: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
Ministra Fedeli sul rinnovo di contratto: ‘Una cosa che non c’è in nessun altro Paese d’Europa’
La ministra Fedeli ha sottolineato, a questo proposito, ‘il “necessario riconoscimento sociale ed economico degli operatori della scuola, con l’urgenza di eliminare il blocco dei rinnovi contrattuali, che perdura da otto anni, una cosa che non c’è in nessun altro Paese d’Europa‘ oltre a ribadire, comunque, l’importanza dell’accordo Miur-Mef per la trasformazione di 15.100 cattedre dall’organico di fatto all’organico di diritto.
‘Avrei preferito un confronto che avesse portato ad una soluzione un po’ prima nel tempo, ma quello che conta è il risultato – ha dichiarato il ministro – In questo caso due differenti ministeri, Istruzione e Mef, hanno avuto lo stesso obiettivo per responsabilità politica. C’erano organici scoperti, era importante mettere un punto a questo problema: non ha vinto nessuno, ma è stato solo un risultato utile per la scuola italiana’.