L’annuncio è arrivato dal Miur ieri, in serata: come vi abbiamo riportato in una nostra news precedente, i posti per le immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico 2017/2018 saranno circa 52mila. E’ stata, infatti, raggiunta l’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’attuazione della norma inserita nella Legge di Bilancio per la trasformazione di una quota di cattedre dall’organico di fatto all’organico di diritto. Se l’informativa Miur data ai sindacati la scorsa settimana parlava, però, di circa 9mila posti in più, l’accordo definitivo prevede 15.100 cattedre, a cui si aggiungeranno i posti rimasti liberi a seguito dei pensionamenti (circa 21mila) e i posti già vacanti e disponibili (circa 16mila). In tutto, quest’anno, saranno dunque disponibili circa 52mila i posti per le assunzioni a tempo indeterminato, i quali dovranno servire a garantire maggiore continuità didattica e a dare una risposta alle legittime aspettative delle precarie e dei precari storici e delle vincitrici e dei vincitori del concorso. Le procedure di assunzione, secondo quanto annunciato dal Miur, avverranno nel corso di questa estate con decorrenza dei contratti dal primo settembre.
Ultime notizie scuola, giovedì 11 maggio: immissioni in ruolo 2017/8, M5S critica accordo Miur-Mef
Assunzioni docenti 2017/8: Pino Turi ‘Organico di fatto va eliminato nel più breve tempo possibile’
Il segretario generale della UIL Scuola, Pino Turi, ha parlato di ‘passo importante per le persone’, anche se poi non si nascondono i timori per il futuro. ‘Quel che va garantita è la stabilità del sistema – ha dichiarato il leader della Uil Scuola – L’organico di fatto va eliminato nel più breve tempo possibile. Sarà sempre fonte di precariato e instabilità. Dopo le decisioni, frutto del lungo braccio di ferro tra la ministra Fedeli e il ministro Padoan, ci aspettiamo scelte lungimiranti in termini di investimenti da parte del Governo.
Serve solo un po’ più di coraggio nelle scelte di finanza pubblica, decidendo di spostare risorse verso la scuola statale. Ricordiamo che il superamento dell’organico di fatto, non incide in modo sostanziale sul bilancio statale, poiché anche questo organico ha un suo costo seppur lievemente inferiore a quello dell’organico di diritto.
Non vorremmo che questa eccessiva prudenza del ministro dell’Economia nascondesse l’idea di eventuali tagli nel futuro. Su questo punto saremo molto attenti, già a partire dal monitoraggio, sull’evoluzione dell’organico di fatto, che è stato opportunamente deciso dai due ministeri.’