Come anticipato nei giorni scorsi, la ministra Valeria Fedeli ci riprova con i licei brevi. Come riportato dal quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ di oggi, domenica 14 maggio, la bozza di decreto che autorizza 100 prime classi degli istituti scolastici del secondo ciclo (licei, tecnici, professionali, statali e paritari) alla riduzione da 5 a 4 anni ha ricevuto l’OK da parte del Cspi (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione), seppur con una serie di osservazioni. Il provvedimento potrà ora essere adottato dalla ministra, dopo l’avvenuta registrazione presso la Corte dei conti e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Scuola, ultime notizie 14 maggio: torna la sperimentazione delle superiori in 4 anni
Le novità, se varate, si applicherebbero a settembre 2018. I paletti imposti dal Cspi sono i seguenti:
- sperimentazione fortemente presidiata dal ministero, con linee guida preventive;
- vigilanza attenta da parte degli ispettori (per evitare possibili abusi e scorciatoie);
- evitare ripercussioni negative su offerta formativa e docenti («non ci sarà nessuna riduzione di organico», assicurano dal Miur).
Il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi ha parlato di sperimentazione ‘molto seria’. La dottoressa Carmela Palumbo, da anni a capo della Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Miur ha dichiarato che ‘non si tratta di un nuovo indirizzo di studi, ma di una vera e propria sperimentazione metodologica. L’esame di Stato rimane lo stesso, e identico sarà anche il diploma finale conseguito dagli alunni. Il senso di questa iniziativa è capire se in quattro anni si riusciranno a raggiungere i medesimi obiettivi formativi di un percorso quinquennale’.
Le scuole interessate dovranno presentare un progetto, caratterizzato da un elevato livello di innovazione didattica. La richiesta di attivazione potrà essere chiesta con prime classi che avranno in media 25-30 alunni. Il nuovo percorso di studi su quattro anni si porrà i seguenti obiettivi:
- potenziamento delle lingue, anche attraverso la metodologia Clil;
- valorizzazione delle attività laboratoriali e delle tecnologie digitali;
- rafforzamento del curriculo, a partire dall’alternanza scuola-lavoro obbligatoria e attraverso la partecipazione a progetti di mobilità internazionale.
Inoltre, si renderà necessaria una rimodulazione del calendario scolastico e il potenziamento dell’orario settimanale delle lezioni. ‘Vogliamo progetti validi. In caso contrario, saranno scartati’ ha dichiarato il sottosegretario Toccafondi.