Meno bambini obesi in Italia, ma ancora non basta. Secondo i dati rilevati dal sistema di sorveglianza Okkio alla Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, ‘negli ultimi dieci anni, in Italia, i bambini obesi o in sovrappeso sono diminuiti del 13 per cento’.
I dati, riportati dal sito felicitapubblica.it, sono stati presentati al convegno ‘Dieci anni di Okkio alla Salute, i risultati della quinta raccolta dati e le sfide future’ e, se da una parte potrebbero indurre all’ottimismo, c’è da considerare che l’Italia resta uno dei peggiori Paesi d’Europa per obesità infantile, secondo quanto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS).
Scuola e salute bambini, notizie oggi lunedì 15 maggio: meno obesità, ma i dati preoccupano ancora
Il presidente dell’Iss Walter Ricciardi ha sottolineato come ‘’obesità è diventata uno dei maggiori problemi di sanità pubblica in Italia. Nonostante il miglioramento registrato, restano forti differenze geografiche tra Nord e Sud, a discapito di quest’ultimo. La diminuzione del tasso di obesità nei bambini è un segno che le politiche sanitarie messe in atto cominciano a dare i primi risultati e che dobbiamo concentrare gli sforzi in questa direzione. Tuttavia resta molto da fare, soprattutto nella promozione della consapevolezza sui corretti stili di vita. I genitori devono fare la loro parte: i dati ci dicono che circa il 40% delle madri di bambini in sovrappeso o obesi ritiene che il peso del proprio figlio sia nella norma’.
In dettaglio, la percentuale di obesità nei bambini tra i 6 e i 10 anni è scesa dal 12 per cento di dieci anni fa, all’attuale 9,3 per cento mentre i bambini in sovrappeso sono scesi dal 23,8 per cento al 21,3 per cento.
Le abitudini sbagliate dei bambini, dall’alimentazione alla sedentarietà
In ogni caso, i dati parlano di abitudini alimentari che restano sbagliate: l’8% dei bambini addirittura salta la prima colazione e il 33% non la fa in modo inadeguato. Spuntino di metà mattina troppo abbondante per il 53% dei piccoli senza considerare che oltre un terzo dei bambini, il 36%, consuma ancora quotidianamente bibite gassate e/o zuccherate.