Lo scorso venerdì, fuori dalla scuola elementare di Mirano, è stata segnalata una rissa tra due mamme. Sono subito scattate le indagini da parte dei carabinieri, per fare chiarezza su quanto accaduto. Una scena sconcertante avvenuta dinanzi a bambini, insegnanti e genitori. Le due donne hanno iniziato ad insultarsi, per poi venire subito dopo alle mani. La mamma aggredita ha sporto denuncia presso la caserma dei militari.
Scuola e violenza: un vergognoso connubio che continua
La scuola dovrebbe essere, almeno in teoria, un luogo in cui la violenza sia un tabù. Purtroppo, questo atroce ed insano connubio continua, nonostante tutto. Dopo il coltello spuntato alle porte di un istituto secondario di primo grado due settimane fa, ecco un nuovo caso vergognoso, di cui sono state protagoniste due mamme. Le donne sono madri di due bambini che frequentano la stessa classe alle elementari di Mirano. I loro alterchi erano iniziati per strada e tramite sms. Il motivo di discussione era il carattere dei rispettivi figlioli: entrambi giovanissimi e particolarmente sicuri di sé, erano subito divenuti rivali a scuola.
Parole grosse ed accuse pesanti
Le due mamme si sono accusate reciprocamente di bullismo da parte dei rispettivi figli, compagni di scuola. Questa volta, a rincarare la dose ci hanno pensato anche i genitori. La discussione delle due donne ai cancelli delle elementari di Mirano si è subito trasformata in una gara di insulti, anche molto pesanti. La mamma aggredita ha dichiarato: ‘I rapporti erano tesi da tempo, ma i confronti erano sempre stati verbali. E sinceramente, per quanto sgradevole fosse, pensavo che tutto si potesse chiudere lì…’.
Come si è sviluppato l’episodio?
Secondo le dichiarazioni della mamma aggredita, l’episodio si sarebbe sviluppato nella maniera che ora illustreremo. Durante l’ennesimo scontro verbale, lo scorso venerdì, la mamma ‘rivale’ si sarebbe scagliata contro la donna, prendendola per i capelli e strappandole un orecchino, dopo aver varcato il cortile dell’istituto scolastico. Se così fosse, l’episodio (già deplorevole per sé) sarebbe aggravato dal fatto che sia accaduto all’interno del plesso scolastico.
Fonte: La Nuova di Venezia