Un insignificante tamponamento si è quasi trasformato in qualcosa di più drammatico, sotto le urla disperate dei bambini, che non comprendevano cosa stesse accadendo. Protagonista di questo episodio uno scuolabus dell’Unione dei comuni che stava portando a scuola 25 alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado. Il sinistro si è verificato il giorno 23 Maggio 2017 alle ore 7:30, presso la Strada provinciale 18 a via Mercatale della località Belvedere Ostrense. Il tutto è avvenuto a poca distanza dal cimitero comunale.
Incidente Scuolabus: la ricostruzione dei fatti
C’è stata una prima ricostruzione dei fatti sull’incidente che ha visto coinvolto lo scuolabus a Belvedere Ostrense. Pare, secondo alcune testimonianze, che un furgoncino di marca Renault di una ditta di Jesi abbia tamponato il veicolo. L’urto, è d’uopo chiarirlo, non è stato molto violento, anche perché avvenuto presso una fila di mezzi nelle vicinanze di un semaforo. Tuttavia, l’impatto ha distrutto la parte anteriore del furgoncino, che ha provocato non poca paura ed agitazione nei confronti degli alunni all’interno dello scuolabus.
La paura dei bambini
Ovviamente, è subito scattata la paura tra i bambini all’interno dello scuolabus, a causa dell’impatto con il furgoncino. Molti di loro sono scoppiati a piangere. Allarmati, i genitori sono subito giunti sul posto, portandoli al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani, per alcune visite di tipo precauzionale. Uno degli alunni è stato sottoposto anche ad una tac radiografica, per trovare eventuali traumi interni.
Due studenti delle medie, di 13 e 14 anni, seduti in fondo all’autobus, hanno riportato una distorsione del rachide. Secondo la prognosi, la guarigione dovrebbe avvenire in una decina di giorni. Un altro bambino avrebbe accusato malessere durante il corso delle lezioni scolastiche e sarebbe portato in nosocomio qualche tempo dopo l’incidente. Fortunatamente, il sinistro non è stato così grave e non ha riportato alcun danno fisico grave nei confronti delle persone coinvolte. Solo tanto spavento!
Fonte:
Il Corriere adriatico