La vicenda dell’Istituto musicale Bellini di Catania conferma quanto pensavamo. Possiamo sicuramente dire che AVEVAMO RAGIONE! Per ben sei anni, contro tutto e tutti, il Prof. Francesco Tomasello e l’Avv. Biagio Longhitano, rispettivamente Segretario regionale e responsabile dell’area legale di Unicobas CIB Sicilia hanno dato vita a diverse vertenze aventi ad oggetto i diritti dei lavoratori del Liceo Musicale Bellini di Catania, ingiustamente esternalizzati e la qualità del servizio pubblico offerto dall’Istituto e il diritto allo studio.
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Solo il Senatore Mario Giarrusso è intervenuto, occupandosi della questione; lo stesso Senatore, si è presentato più volte presso l’Istituto Bellini, insieme ai rappresentanti di Unicobas, a dare l’aut aut ai membri del Consiglio di Amministrazione, guidato, allora dal Prof. Ziccone.
Unicobas Sicilia ha scritto al MIUR, al Comune di Catania e all’allora Provincia Regionale di Catania, ha discusso la questione in Prefettura, il Professore Tomasello è stato sentito dalla Guardia di Finanza; oggi, finalmente, la Procura della Repubblica di Catania, svolgendo in maniera egregia il proprio compito, ha scritto la parola fine su questa vicenda.
Unicobas Sicilia ha a cuore la tutela dei lavoratori, i diritti degli studenti e dei cittadini contribuenti, pertanto, giorno 2 giugno p.v. dalle 10:00 i rappresentanti del sindacato saranno insieme al Senatore Mario Giarrusso che incontrerà la stampa nella sede del Movimento 5 Stelle in via Ipogeo per discutere della vicenda.
SARA’ LA NOSTRA FESTA DELLA REPUBBLICA!
Catania, 30 maggio 2017
il segretario regionale
Prof.Francesco Tomasello
Avv. Biagio Longhitano
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Istituto V.BELLINI Conservatorio di Catania
Comunicato della Segreteria dell’Unicobas Sicilia e dell’Ufficio Legale.
Premesso che l’Unicobas Sicilia- Camera Generale di Base ha aperto, gia dal 2010, la vertenza relativa allo stato giuridico dei lavoratori ata e di custodia, personale licenziato ed esternalizzato, ceduto ad impresa privata esterna che ha “ridotto in schiavitù” il personale da noi rappresentato, oggi alcuni rappresentanti della controparte risultano interessati dai provvedimenti della Procura di Ct.
I nostri organizzati sono stati chiamati a giudizio, per fatti ascrivibili al conflitto sindacale e per la difesa del loro posto di lavoro, quasi una beffa per chi chiedeva pane e giustizia.
Tenuto che alcuni dirigenti, funzionari dell’ente e rappresentanti di aziende in appalto si trovano in regime di restrizione delle libertà per i noti reati contestati dalla Procura di Catania, si ritiene opportuno che tutti gli atti del processo che vede coinvolti i lavoratori in lotta sindacale vengano rivisti e rivalutati alla luce di questi ultimi accadimenti.
Ct,31 maggio 2017
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