Ennesima sconfitta del MIUR. Anche questa volta perde di fronte ad un Tribunale. A chiedere giustizia è un aspirante Collaboratore Scolastico che si è visto scavalcare da chi aveva un punteggio inferiore. Come si sa, le liste ATA sono lunghissime e l’attesa per un posto è davvero un miraggio, ma essere scavalcati senza neanche essere chiamati per dare o meno il consenso è davvero troppo! Per questo un Collaboratore Scolastico ha chiesto all’avvocato Giuseppe Versace, nostro lettore, di essere difeso. Riportiamo la lettera del nostro lettore.

Il comunicato dell’avvocato

La vicenda di un Collaboratore Scolastico, iscritto nella Graduatorie d’Istituto di III^ Fascia, per il personale A.T.A. per il triennio 2014/2017, nella provincia di Reggio Emilia, ha dell’incredibile. Tutto ebbe inizio quando il ricorrente, insospettito dal fatto che non veniva mai contattato, neanche per incarichi brevi, da parte dei vari Istituti scolastici, iniziava una ricerca su internet sulle graduatorie degli Istituti, al fine di verificare i contratti stipulati con i Collaboratori Scolastici, con i rispettivi atti di nomina, dai quali emergeva il relativo punteggio.

MIUR risarcisce un Collaboratore ATA per essere stato scavalcato senza essere mai stato chiamato dalla scuola

Dopo aver scoperto che ben oltre 72 volte era stato scavalcato da altri colleghi con punteggio inferiore al suo, contattava diverse Associazioni, le quali decidevano di non sposare la causa. Dopo varie ricerche contattava il sottoscritto Avvocato Giuseppe Versace, che senza esitare depositava ricorso, davanti il Tribunale di Reggio Emilia. In data 18.04.2017, il Tribunale di Reggio Emilia – Sez. Lavoro, Giudice Dott.ssa Elena Vezzozi, in accoglimento del ricorso proposto dall’Avv. Giuseppe Versace, dichiarava il diritto del Collaboratore Scolastico alle supplenze che non sono state attribuite allo stesso da parte dell’Istituto Comprensivo … con conseguente condanna, in solido tra loro, dell’Istituto Comprensivo di …, in persona del Dirigente Scolastico pro tempore, nonché del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in persona del Ministro pro tempore, al risarcimento del danno patito dal ricorrente, oltre interessi legali. Con la Condanna delle spese legali quantificate in complessivi € 3.500,00 oltre ad IVA e CPA.