La celebre scrittrice Dacia Maraini è intervenuta in qualità di ospite al ‘Trentino Book Festival’ e parlando del suo libro, intitolato ‘La bambina e il sognatore’, ha colto l’occasione per esprimere la propria opinione sulla scuola pubblica italiana.

Dacia Maraini sulla scuola: ‘Istituzione che funziona malissimo’

Nani Sapienza è il protagonista della storia, un maestro di quarta elementare che tutti vorrebbero avere e che in pochi possono dire di aver avuto. Grande amore per la conoscenza, scava alla radice delle questioni sulle quali interroga, durante la lezione, i propri alunni, trattandoli come potenziali adulti, piuttosto che come semplici bambini. Insegna loro ad impiegare la propria mente e a sintonizzarla col proprio spirito per trovare le vere risposte celate nel proprio io, cercando di farli allontanare dallo stampo genitoriale in base al quale, spesso, riceve risposte evidentemente preconfezionate in famiglia. Li rende partecipi di storie e fiabe avvincenti, ma anche dell’orrore del mondo: Lucia andava nella loro stessa scuola ed è scomparsa. Ha però voluto lasciare qualcosa a Nani Sapienza, un sogno.

‘Si sbaglia a chiamare il preside ‘dirigente’, un maestro oggi è un eroe, dobbiamo ridare piena dignità agli insegnanti’

Dacia Maraini ha affermato che la ‘scuola è un’istituzione che funziona malissimo, si sbaglia anche a chiamare il preside “dirigente”, perché la scuola non è un’azienda e deve formare, non produrre. La scuola funziona male anche da un punto di vista architettonico, ma per fortuna c’è una rete di giovani insegnanti appassionati che la sostengono pur con uno stipendio bassissimo. Un maestro oggi è un eroe. E’ venuto il tempo di ridare piena dignità agli insegnanti’.