Troppi bocciati in una scuola e il dirigente scolastico se la prende con i docenti. E’ accaduto all’Isis della Bassa Friulana di Cervignano del Friuli. In occasione degli scrutini, si è registrato un alto numero di bocciature: infatti, su poco meno di 1500 studenti, la percentuale di promossi è stata pari al 77 per cento con 262 studenti rimandati e 72 bocciati, pari al 5 per cento del totale. Il preside, però, ritiene che 19 di questi alunni non siano stati bocciati per non aver studiato durante l’anno ma per l’elevato numero di assenze.

Scuola, ultime notizie lunedì 19 giugno 2017: troppe bocciature e il preside bacchetta i prof

E così il preside si è sfogato così sulle pagine del quotidiano ‘Il Messaggero Veneto‘: ‘Attenzione, questi ragazzi, che conosco personalmente, non sono fannulloni che hanno marinato la scuola – ha tuonato Aldo Durì – Nella gran parte dei casi sono vittime di stati ansiosi, di sindromi depressive, di attacchi di panico legati alla frequenza scolastica. Ci sono ragazzi che recalcitrano come muli di fronte alle porte della scuola, ragazzi che si chiudono in casa, studenti che ricorrono perfino all’autolesionismo per manifestare il loro malessere. Non basta dire che sono ragazzi fragili e privi di carattere: una diagnosi banale che assolve tutti. Talvolta è la scuola a essere poco accogliente. Più di sovente sono le pressioni e le aspettative eccessive dei genitori a provocare le ansie da prestazione di questi adolescenti.’

Preside Isis Bassa Friulana di Cervignano: ‘I docenti sembrano solo impegnati a decimare la popolazione scolastica’

In particolar modo, poi, il DS punta il dito contro la percentuale troppo alta di bocciati nelle prime classi: “Temo che i professori delle superiori non abbiano capito che il primo biennio è scuola dell’obbligo, che deve fornire le competenze di base e che nella scuola dell’obbligo, come nelle primarie e nelle medie, nessuno può essere lasciato indietro. Sono stanco – ha concluso il dirigente scolastico – di salvare la sopravvivenza di una scuola i cui docenti sembrano solo impegnati a decimare la popolazione scolastica e a scoraggiare le iscrizioni”.