Il sottosegretario al Miur, Angela D’Onghia, ha rilasciato un’intervista pubblicata quest’oggi, martedì 20 giugno, su ‘Il Quotidiano di Brindisi’, all’interno della quale si parla di mobilità, supplentite ed, ovviamente, di riforma Buona Scuola, difesa, ancora una volta, dall’esponente del Partito Democratico.
Scuola, mobilità: D’Onghia ‘I docenti immessi in ruolo con la fase “C” erano consapevoli del rischio trasferimento’
‘Secondo me non ha funzionato la comunicazione e la condivisione di questa legge, che è complessa – ha dichiarato l’onorevole D’Onghia – resta una buona norma, ma dobbiamo fare più attenzione alle modalità di attuazione dei decreti. Ad esempio, i docenti immessi in ruolo con la fase “C” erano consapevoli del rischio trasferimento, ma hanno accettato salvo poi contestare la legge. Bisognava forse essere più chiari’.
Per quanto concerne la questione merito e valutazione docenti, il sottosegretario al Miur ritiene che sia utile ‘ma bisogna capire chi la fa. Come pure la formazione di servizio dei prof è utilissima, perché in un mondo che cambia anche la scuola deve essere pronta e formata. Perché per un operaio di un’azienda meccanica è obbligatorio formarsi e per un docente no?’.
Rinnovo contratto, D’Onghia: ‘Docenti sotto pagati, bisogna rivalutarli’
Altro capitolo dolente, il rinnovo del contratto, fermo da oltre otto anni. ‘Spero che quanto prima si possa arrivare al rinnovo, perché i docenti sono una di quelle pochissime categorie di dipendenti pubblici che, pur essendo importantissime per il sistema Paese, sono sotto pagate. Bisogna rivalutare il docente, la rivalutazione passa anche dal riconoscimento di quello che è giusto’.
Si toccano altri due temi particolarmente scottanti come il precariato e la ‘supplentite‘ e qui il sottosegretario al Miur, pur riconoscendo che si tratta di due problemi molto gravi, ricorda come la Buona Scuola abbia assunto più di 150mila docenti: ‘Purtroppo quando i numeri sono così grandi non è semplice eliminarli al 100%, però la questione precariato è tutto sommato rientrata nella normalità con dei numeri molto bassi. Non dimentichiamo anche che c’è sempre la questione Nord-Sud, nel senso che la maggior parte dei docenti è del Sud ma la maggior parte delle cattedre è al Nord. Certo,
sarebbe stato bello avere la bacchetta magica e risolvere tutto, ma bisogna avere pazienza e man mano che la riforma andrà a regime i problemi si risolveranno’.