Anche la Cisl Scuola scende in campo per chiedere la proroga dei termini fissati al 30 giugno per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia. Non è possibile per le segreterie scolastiche riuscire a smaltire una così grande mole di lavoro in pochi giorni, visto che il termine per la presentazione delle domande è scaduto ieri, sabato 24 giugno.

Scuola, aggiornamento graduatorie di istituto: Cisl ‘Missione impossibile, termine 30 giugno va rivisto’

La segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, parla di ‘impresa disperata visto che ad oggi le domande lavorate dalle segreterie scolastiche sono state meno di cinquantamila e ne restano da trattare, in pochissimo tempo, dieci volte tanto. Non è un lavoro semplice quello che va fatto perché si tratta di controllare le domande, non solo di inserirle a sistema. Ma anche per questa operazione, in apparenza banale, tocca fare i conti con ricorrenti disfunzioni, che ci vengono ogni giorno da più parti segnalate e documentate. Che la situazione rischi di degenerare – ha proseguito la Gissi – lo dimostrano anche alcuni episodi in cui si sono verificate tensioni fra gli aspiranti supplenti e il personale delle segreterie, in difficoltà di fronte al moltiplicarsi di richieste difficilmente gestibili anche perché gli uffici lavorano con dotazioni organiche notoriamente insufficienti. Una pressione che stanno vivendo da settimane le sedi sindacali, letteralmente prese d’assalto per richieste di assistenza e consulenza.’

Cisl Scuola, Lena Gissi: ‘Chi parla di inutilità del sindacato venga a vedere quello che facciamo’

‘Chi ogni tanto non resiste alla tentazione di dichiarare l’inutilità del sindacato – ha sottolineato in modo polemico la leader Cisl Scuola – venga a vedere di persona ciò che un sindacato come il nostro è e quello che ogni giorno fa, prima di parlare a vanvera. Il termine del 30 giugno va rivisto, credo che una proroga sia obbligata anche se c’è l’esigenza di avere le graduatorie pronte per l’inizio delle attività didattiche: ma non si può imporre alle nostre scuole una missione impossibile’.