Alternanza scuola lavoro, Sinopoli: “Ora basta, bisogna voltare pagina”

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Abusi di alternanza scuola lavoro. La reazione indignata di Francesco Sinopoli, Segretario generale della FLC CGIL, dopo i gravi fatti di Monza che hanno visto coinvolte 4 giovani stagiste. Riassumiamo tutto in breve.

L’indignazione di Sinopoli: “Basta con gli abusi sull’alternanza scuola lavoro”

Questa vicenda – spiega Sinopoli – “testimonia in maniera esemplare la deriva in cui rischia di sprofondare questa attività resa obbligatoria dalla legge 107 nell’ambito della scuola superiore”.
Noi aggiungiamo che la scuola ha il compito principale di istruire culturalmente gli studenti e non di renderli solo ed esclusivamente mano d’opera a costo zero. La politica, invece, ha il dovere civile di creare le condizioni per garantire agli stessi di trovare un lavoro onesto, continuo e retribuito. L’accozzaglia di queste due cose, nell’ambito della scuola, forse rischia di creare in maniera esponenziale casi molto simili a quelli di cui sovente sentiamo parlare.
Insomma, che senso ha preparare (qualcuno direbbe ‘sfruttare’) dal punto di vista lavorativo un giovane studente quando poi come aspirante lavoratore rimarrà disoccupato? Probabilmente, la ricerca ossessiva di qualche politico mirata solo a voler emulare alcune norme utilizzate in altri paesi europei ha creato tante condizioni speculative. Tali situazioni sono spesso utili, non tanto agli studenti ma solo alle aziende e a chi li dirige.
Ritornando sulla questione, Sinopoli dichiara: “Nonostante le ripetute richieste da parte della FLC e delle studentesse e degli studenti per un’applicazione graduale dell’alternanza, per l’eliminazione del numero di ore obbligatorie, per l’individuazione di soggetti ospitanti mediante procedure rigorose, continuano a pervenire notizie di abusi nei confronti delle persone in formazione. In molti casi l’attività di alternanza si è trasformata in lavoro nero. Semplici circolari o dichiarazioni della ministra non sono più sufficienti. La FLC manifesta la sua totale solidarietà e vicinanza alle studentesse vittime degli abusi e chiede che i colpevoli vengano puniti severamente”.

Sinopoli: Carta dei diritti delle studentesse e degli studenti e Registro nazionale delle imprese in alternanza

La vicenda di Monza – spiega Sinopoli – è un manifesto contro la mancanza di regole e soprattutto di diritti dei giovani studenti lavoratori. Il sindacalista chiede una carta dei diritti delle studentesse e degli studenti, finalizzata all’espletamento di questa tanto odiata attività. E’ anche un atto d’accusa verso una politica dirigente sempre più sorda e cieca difronte ai casi come quelli delle povere malcapitate, vittime degli abusi di un ‘depravato’ ma anche dalle imposizioni normative insite nella Legge 107/15.
“È tempo di rimediare ai guasti profondi prodotti dalla legge a partire dalla cancellazione delle norme sulla precisa quantificazione delle ore in alternanza e sulla finalizzazione di tale attività. Chiediamo inoltre – conclude Sinopoli – di rendere operativa la carta dei diritti delle studentesse e degli studenti. Inoltre pretendiamo che i soggetti ospitanti vengano individuati obbligatoriamente dal registro nazionale delle imprese in alternanza“.
Fonte: FLC CGIL

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