L’alternanza scuola lavoro, introdotta con la legge 107 e resa obbligatoria, non è mai piaciuta. La verità è questa. L’iniziativa ha da subito trovato l’opposizione sindacale e dei docenti, nonché di molte famiglie e studenti. E’ stata catalogata come ” sfruttamento del minore”. La notizia delle ragazze di Monza che hanno subito abusi sessuali durante un’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso un centro di formazione professionale, ha senza dubbio infiammato una polemica già esistente, alimentando rabbia e sdegno. I sindacati si sono subito mossi con comunicati. Tra le varie considerazioni è stato detto anche che il fatto avvenuto “testimonia in maniera esemplare la deriva in cui rischia di sprofondare questa attività resa obbligatoria dalla legge 107 nell’ambito della scuola secondaria superiore.”
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Come gestire l’alternanza scuola lavoro?
Era stata richiesta esplicita al Miur, che i soggetti ospitanti dell’alternanza scuola lavoro fossero selezionati con cura e rigorosamente. Si era chiesto che il numero di ore obbligatorio fosse eliminato e l’attività introdotta in modo graduale. L’ostinazione del Ministero ha portato a casi come questi e anche allo sviluppo del lavoro in nero, secondo la FLC CGIL. “Semplici circolari o dichiarazioni della ministra non sono più sufficienti… È tempo di rimediare ai guasti profondi prodotti dalla legge a partire dalla cancellazione delle norme sulla precisa quantificazione delle ore in alternanza e sulla finalizzazione di tale attività. Chiediamo inoltre di rendere operativa la carta dei diritti delle studentesse e degli studenti e che i soggetti ospitanti vengano individuati obbligatoriamente dal registro nazionale delle imprese in alternanza.”
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