La notizia non è certo una novità per i docenti, ben consapevoli delle enormi difficoltà e disagi da sopportare, sia sul piano professionale che economico. Un recentissimo doppio studio effettuato sui dipendenti della Pubblica Amministrazione ha confermato come i docenti siano, senza alcun dubbio, i lavoratori pubblici tra i meno pagati in assoluto: si trovano, infatti, in penultima posizione con una media di 29mila euro di stipendio, seguiti dai dipendenti delle Autonomie locali.
Scuola, non conviene fare l’insegnante in Italia: sottopagato e a rischio salute
Orizzonte Scuola, tra l’altro, ha sottolineato come ‘la categoria degli insegnanti sia soggetta ad una frequenza di patologie psichiatriche superiore rispetto a quelle delle altre categorie in esame. In pratica, gli insegnanti sono maggiormente esposti a disturbi da sindrome di Burnout. Tra i fattori che determinano tali disturbi vi sono tutta una serie di condizioni stressogene a cui essi sono sottoposti: il rapporto con gli studenti e i genitori, le classi spesso troppo numerose, la situazione di precariato che si protrae per anni, la conflittualità tra colleghi, la costante delega da parte delle famiglie, l’avvento dell’era informatica e delle nuove tecnologie, il continuo susseguirsi di riforme, la retribuzione insoddisfacente e, non ultima, la scarsa considerazione da parte dell’opinione pubblica. Lo studio evidenzia, inoltre, come le donne siano più facilmente esposte alla sindrome di Burnout, in quanto più esposte a situazioni di empatia nei rapporti con gli alunni e con i colleghi. Eppure – conclude lo studio – si stenta a far comprendere alle istituzioni e alla politica la necessità di una legislazione ad hoc per le pensioni dei docenti. Questione presa in considerazione soltanto per le maestre di asilo in relazione all’APE introdotta dalla riforma di Renzi”, tra l’altro prospettando una soluzione nemmeno troppo conveniente visto che ad aderire sono state davvero poche docenti.