L’episodio di cui ci accingiamo a parlarvi, sta accadendo nel comune di Ala (Trento). Una scuola media ‘antisismica’ versa in condizioni strutturali a dir poco critiche; la situazione è grave, soprattutto per gli studenti dell’istituto, i quali corrono un grave rischio per la loro incolumità. Qui di seguito vi riportiamo le parole del ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, la quale ha assicurato il suo intervento per una nuova struttura scolastica, in cui gli alunni potranno continuare a seguire le lezioni: ‘Condivido la preoccupazione dell’amministrazione e delle famiglie e non so capacitarmi di come in Trentino non vi sia attenzione al problema’.

Trento: scuola antisismica versa in condizioni critiche, interviene Valeria Fedeli

Una scuola media antisismica versa in condizioni critiche ad Ala. Pur essendo una regione autonoma il Trentino, il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli ha dichiarato di attivarsi e sollecitare per la disponibilità di una nuova struttura scolastica. Tali sono state le dichiarazioni della Fedeli al telefono con il consigliere di minoranza di Ala (e consigliere della Comunità della Vallagrina) Franca Bellorio.

Trento: le dichiarazioni di Bellorio

Il consigliere Franca Bellorio ha confermato le gravissime condizioni della scuola media di Ala e di come sia stato approvato nel 2016 un progetto di ricostruzione totale dell’edificio. Sono già stati finanziati 11 milioni di euro da parte della Provincia, più altri cinque provenienti dalle casse del Comune. Bellorio ha però continuato, affermando che il progetto è al momento fermo. Se i lavori fossero iniziati rispettando la tabella di marcia, la nuova scuola sarebbe stata pronta già entro il 2018.

Trento, scuola fatiscente: una situazione urgente

Le scuole medie di Ala versano in condizioni fatiscenti e manca inoltre il riscaldamento. Bellorio ha reso noto, durante un’intervista da parte della testata Trentino, come lo scorso inverno i ragazzi fossero andati a seguire le lezioni indossando il cappotto. Il termometro in quel periodo segnava i 14 gradi. La scuola aveva a disposizione delle stufette, ma è ovvio che esse non bastavano a garantire un adeguato riscaldamento.
Fonte:
Corriere Trentino