Messa a disposizione sostegno 2017: come insegnare anche senza avere la specializzazione

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In attesa del corso di specializzazione specifico (vedi decreto 66/2017) è possibile inviare la propria candidatura per la messa a disposizione come supplente sul sostegno. Questo è possibile per la carenza di insegnanti di sostegno. E’ bene sottolineare e ricordare che è possibile presentare la domanda di messa a disposizione su sostegno solo su una provincia e questo è espressamente indicato nella nota Miur n. 24306 del 01/09/2016. Il consiglio è quello di inviare una MAD generica per avere più possibilità di insegnare e specificare nella domanda di essere disponibili anche per il sostegno.

Supplenze scuola 2017/18: quanti posti disponibili e per chi?

Anche i non abilitati possono presentare la MAD

Anche l’insegnante non abilitato al sostegno con il TFA può presentare domanda, soprattutto se ha conseguito master o corsi perfezionamento inerenti. Questa positiva valutazione è riportata sul modello di richiesta per le iscrizioni in graduatoria di II fascia 2017-2020, nella sezione C punto D.8, e valutato fino a 3 punti: “Attestato di frequenza di corsi di perfezionamento universitario di durata annuale, con esame finale, coerente con gli insegnamenti ai quali si riferisce la graduatoria ovvero inerente i BES (Bisogni Educativi Speciali)”.

Un master sui Bisogni Educativi Speciali ha molteplici vantaggi poiché è valutato a livello curricolare dai dirigenti scolastici, fornisce 3 punti per la seconda e terza fascia, e 1 punto per i docenti di ruolo che vogliono acquisire punteggio ai fini della mobilità e trasferimento. Anche il master in metodologie didattiche per l’integrazione degli alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) dà diritto allo stesso tipo di punteggio ed è valutato a livello curriculare.

Come diventare insegnante di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria

Con il decreto 66/2017 per diventare insegnante di sostegno si dovrà frequentare il “corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica”. Al momento, però, il Miur non ancora ha indicato l’anno accademico di entrata in vigore delle nuove disposizioni. I requisiti per accedere al corso di specializzazione sono:

  • laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria;
  • 60 CFU relativi alle didattiche dell’inclusione, oltre a quelli già previsti nel corso di laurea.

Come diventare insegnante di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado?

Le tappe per diventare insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado sono:

  • conseguimento della laurea magistrale;
  • superamento del concorso per insegnanti 2018;
  • percorso FIT, ovvero un percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento.

I docenti di sostegno seguiranno il medesimo percorso degli altri docenti ma con delle differenze:

  • svolgeranno una prova scritta aggiuntiva nell’ambito del concorso;
  • conseguiranno il diploma di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica, nel corso del primo anno del percorso FIT;
  • svolgeranno apposite attività formative nell’ambito del percorso FIT;
  • svolgeranno supplenze, nel II e III anno del percorso FIT su posti di sostegno.

Gli aspiranti docenti di sostegno svolgeranno poi nell’ambito del concorso tre prove scritte e una orale: le prime due prove e l’orale sono uguali a quelle che svolgeranno i candidati concorrenti per posti comuni. La prova aggiuntiva è invece mirata a valutarne le specifiche competenze in materia di pedagogia e didattica speciale e di inclusione.

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