Le ultime notizie in merito all’avvio della trattativa sul rinnovo di contratto dei dipendenti pubblici parlano di probabile rinvio rispetto alle date già calendarizzate per il 5 e 6 settembre. A parlare di rinvio è il quotidiano economico ‘Italia Oggi’ di martedì 29 agosto che sottolinea come non sia ancora arrivato l’OK del Ministero dell’Economia e delle Finanze all’atto di indirizzo inviato dal Miur prima della pausa ferragostana.

Scuola, rinnovo contratto ultime notizie: probabile slittamento per l’avvio della trattativa Aran-sindacati

Lo sblocco potrebbe arrivare la prossima settimana ma si dovrà tenere conto anche di un’eventuale revisione del testo che potrà essere sollevata dalla Ragioneria generale dello Stato. I punti chiave sono principalmente due. II primo riguarda i lavoratori precari e il riconoscimento dei loro pieni diritti: abbiamo più volte sottolineato la questione dell’equiparazione dei diritti tra lavoratori assunti con contratto a termine e con contratto a tempo indeterminato. Il Miur, a questo proposito, continua a soccombere di fronte alle numerose cause intentate da docenti precari che, forti del giudizio espresso dall’Unione Europea, chiedono l’equiparazione di trattamento in termini di carriera.
La linea del Governo punterà a conservare le differenziazioni ove diverse siano le prestazioni richieste, avviando, comunque, un processo di omogenizzazione.
Il secondo punto, invece, è quello relativo alla possibilità di riconoscere agli assistenti amministrativi, che abbiano svolto per almeno 3 anni negli ultimi 8 funzioni di direzione amministrativa, una corsia preferenziale in occasione del prossimo reclutamento per DSGA.

Rinnovo contratto scuola e aumento stipendi: nodo da sciogliere, bonus 80 euro Renzi

Naturalmente, la questione degli aumenti degli stipendi resta in primo piano, con l’intricatissimo nodo bonus 80 euro Renzi da sciogliere: il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, ha ammesso che la trattativa con i sindacati non sarà semplice.
Il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo ha sottolineato come ‘li 85 euro medi mensili rappresentino solo l’aumento contrattuale per i rinnovi, non siamo disponibili ad altre soluzioni come lo stanziamento per salvare il bonus fiscale di 80 euro’. Gli fa eco il segretario confederale della Cgil, Franco Martini: ‘Il governo deve garantire le risorse necessarie per rispettare l’accordo del 30 novembre, non si può pensare di risolvere tutto ricorrendo al welfare aziendale’. Secondo Maurizio Petruccioli, segretario confederale della Cisl, ‘il governo deve stanziare risorse aggiuntive per garantire l’invarianza degli 80 euro’.