Perché la proposta di concorsi regionali con domicilio professionale? Matteo Salvini ricorda che anche quest’anno migliaia di cattedre sono vuote, per cui ‘la “buona scuola” renziana sarà una delle prime leggi che cambieranno al governo’. Dopo l’ammissione di Renzi sul fallimento della riforma scolastica, ecco “salire in cattedra” la Lega con la sua contro-proposta. Già da settimane Salvini si era detto pronto a rivoluzionare la scuola. “Io sono pronto a guidare il Paese con una coalizione alternativa a Renzi e a Grillo e senza raccattare quelli che fino a ieri mattina hanno difeso le loro poltrone con Renzi, io sono pronto, non vedo l’ora di rivoluzionare il fisco, la scuola, la giustizia e bloccare l’invasione. Sono ben pronto con il centrodestra”. Adesso la Lega entra nello specifico del reclutamento.
Concorsi e graduatorie su base regionale: la proposta
La proposta di Salvini sui Concorsi e graduatorie su base regionale “prevede candidati liberi di scegliere in quale regione eleggere il proprio “domicilio professionale” (norma europea già recepita dall’Italia), per poi confrontarsi alla pari con gli altri iscritti nella stessa regione.” La “concorrenza” tra regioni innescherebbe “un meccanismo virtuoso a vantaggio della qualità generale”. Pittoni spiega: “Una volta chiarito che il confronto in ambito regionale sarà a pari condizioni, il candidato orienterà ovviamente la valutazione di dove concorrere, anche sulla base del proprio grado di preparazione in rapporto alla qualità media degli altri iscritti e dei posti disponibili, innescando un meccanismo virtuoso ispirato ai principi del federalismo”. In attesa dei prossimi sviluppi, non resta che documentarsi su quelle che al momento sono le soluzioni della Buona Scuola.
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