Comunicato di Lucia Russo – Cosa cambia a Scuola dal 2018? Ecco tutte le novità sul mondo della scuola ed i principali cambiamenti nel 2018, a partire dal reclutamento docenti.
Di Lucia Russo
Il governo, con il decreto ministeriale n.616 del 10 agosto 2017 ha stabilito nuove norme sulla formazione iniziale e sulla nuova procedura di reclutamento che vanno a modificare radicalmente il sistema del concorso a cattedra per la scuola secondaria.
Si tratta di un decreto adottato in attuazione della delega conferita al Governo dalla L. 107/2015 cd “Buona Scuola”.
L’obiettivo è quello di rafforzare le metodologie didattiche dei saperi disciplinari e le specifiche competenze della professione docente, pedagogiche, relazionali, valutative e tecnologiche, integrate con i saperi disciplinari, rafforzando le capacità di progettare percorsi didattici flessibili e adeguati al contesto scolastico.
Il nuovo sistema di reclutamento, denominato Formazione Iniziale, Tirocinio e Inserimento (FIT), prevede tre procedure concorsuali: due relative alla fase transitoria e un nuovo sistema di reclutamento a regime.
La prima riguarda i docenti in possesso di titolo abilitante, per i quali è prevista solo una prova orale seguita da una verifica in classe sulle capacità di insegnamento che durerà l’intero anno scolastico, superata la quale l’assunzione in ruolo avverrà per scorrimento.
La seconda riguarda i docenti iscritti in terza fascia d’istituto con almeno tre anni di servizio che non necessariamente dovrà essere continuativo ma comunque dovrà essere stato svolto negli ultimi otto anni. Costoro sosterranno una sola prova scritta e una orale: i vincitori procederanno con un percorso FIT che durerà due anni.
La terza riguarda gli aspiranti docenti in possesso di laurea per i quali sono richiesti 24 CFU aggiuntivi. Si tratta dell’avvio del nuovo sistema di formazione e reclutamento che prevede un corso di formazione (FIT) successivo della durata di tre anni.
Si stima che i docenti interessati saranno circa 255mila per un introito delle Università stabilito intorno ai 2milioni e mezzo di euro legato al pagamento delle tasse di iscrizione.
Al termine del triennio ci sarà la valutazione complessiva delle attività svolte da parte della Commissione di valutazione formata da: un DS, i docenti universitari o AFAM dei corsi, il tutor scolastico e il tutor universitario dell’interessato.
I vincitori confluiranno in graduatorie regionali per ruolo con punteggio conseguito e sceglieranno l’ambito territoriale in ordine di graduatoria e riceveranno proposta di incarico da parte dei DS (come da L. 107).
I bocciati alla fine del triennio: ma terranno il diploma di specializzazione ma per finire il percorso residuo dovranno rifare il concorso.
Tuttavia la complessità del nuovo sistema, che prevede complicatissime fasi di armonizzazione di procedure tra scuola, università, scuole polo e tutor vari, ha già scatenato tante critiche. Molti lo ritengono inutile, considerato che il personale docente risulta essere già formato e ha già tutti i requisiti per essere stabilizzato. I posti vacanti e disponibili ci sono, non è necessario sostenere costi enormi per il nuovo concorso!
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