Da mesi e mesi si continua a parlare del sistema integrato relativo alla formazione del ciclo 0-6 anni ma ancora non ci sono novità di rilievo. La Flc-Cgil ha pubblicato un comunicato ufficiale all’interno del quale si menziona l’incontro tra il coordinamento nazionale delle politiche dell’infanzia e il vice capo del Gabinetto del Ministro, dottor Rocco Pinneri, in merito all’attuazione del decreto legislativo 65 del 13 aprile 2017 riguardante proprio la riforma del sistema educativo dell’infanzia.
Scuola, sistema integrato relativo alla formazione del ciclo 0-6: incontro tra coordinamento nazionale politiche infanzia e Miur
Dopo tanta fatica spesa per un decreto sul sistema integrato dei servizi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, non ci sarà controllo sui contratti per il personale che verranno stipulati per l’investimento sul segmento 0-3, mentre la scuola dell’infanzia non avrà possibilità di estendersi, a causa del blocco degli organici. Le stesse sezioni primavera che dovrebbero contribuire all’eliminazione degli anticipi nella scuola dell’infanzia, rimangono lontane dalla necessaria stabilizzazione.
Decreto per il sistema integrato dei servizi per i bambini da zero a sei anni: un’occasione mancata della Legge 107
Il Coordinamento ha rimarcato la necessità di avviare un confronto sull’attuazione del decreto per trasformare una norma da strumento per rifinanziare interventi sull’edilizia scolastica (finalità certo condivisibile) in occasione di valorizzazione di esperienze e culture educative che debbono incontrarsi.
Tutte le criticità dal Coordinamento espresse sul decreto rimangono confermate.
Unica opportunità resta quella del raccordo educativo offerta dalla scrittura delle Linee di indirizzo pedagogiche tra il segmento 0-3 e le Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, evitando però le derive assistenzialistiche sempre in agguato.
Se anche questo obiettivo verrà mancato la legge rivelerà tutta la sua debolezza.
Proseguire su questa strada sarebbe inutile se non controproducente, avendo omesso il decreto anche di rimarcare che i servizi educativi non sono a domanda individuale.
A quando un reale intervento che stabilisca pari opportunità educative delle bambine e dei bambini di tutta la Penisola?