Le ultime sentenze del Tribunale in base ai delicati (come non mai) argomenti della Mobilità 2017, assistenza familiare e 104, sono destinate ad essere esemplari per il futuro prossimo. Le recenti ordinanze espletate dai Tribunali di Messina e di Cagliari affermano chiaramente la nullità dell’articolo 13 comma 4 del CCNI riguardante la mobilità per gli anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018. In pratica, tali sentenze hanno definitivamente escluso il beneficio riguardante il diritto di precedenza nei trasferimenti extraprovinciali, che era previsto soltanto per la fase successiva delle assegnazioni provvisorie.
Mobilità 2017: storiche sentenze dei tribunali di Cagliari e Messina
Sono da definirsi storiche le sentenze dei tribunali di Cagliari e di Messina, circa la Mobilità 2017. E’ stata chiarita infatti la prassi circa il beneficio del diritto di precedenza. Secondo i giudici, la norma (che come già detto, prevedeva tale diritto solamente nella fase seguente delle assegnazioni provvisorie), contrasta visibilmente con quella ‘imperativa ed inderogabile’ dell’articolo 33 comma 5 della legge n. 104/92. La norma in questione riconosce all’insegnante con a carico un parente disabile, il diritto di scegliere la sede più vicina al suo domicilio. Il trasferimento può essere anche previsto, ma non prima che il docente dia il suo consenso.
Mobilità 2017: articolo 33 non derogabile
L’articolo 33, comma 5 L. 104/92 non può essere in alcun modo derogato dalla contrattazione collettiva. La ragione è molto semplice: esso rappresenta una disposizione attuativa dei principi di solidarietà sociale previsti anche all’interno della nostra costituzione. Tali principi tutelano il benessere degli individui con disabilità grave. E’ d’uopo ricordare che in passato sono state già emanate numerose pronunce circa questo argomento spinoso e le recenti sentenze sono dunque una conferma a quanto la legge ha già espresso in passato, in maniera chiara e precisa.
Mobilità 2017: i disabili vanno tutelati sempre e comunque
La disabilità va rispettata, tanto i portatori quanto i familiari di questi. La ratio legis non si basa sul dare incentivi e benefici ai docenti con familiari portatori di handicap, quanto di garantire al disabile un’assistenza sicura e quotidiana, al fine di evitare che quest’ultimo venga separato dal suo punto di riferimento, prevenendo dunque traumi ed altre situazioni che possano aggravare la situazione del disabile in questione.
Fonte: Professionistiscuola.it