Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha replicato alla Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in merito all’importante questione relativa al rinnovo di contratto del personale della scuola.
“Un fatto è un dato concreto e intellegibile: continuare a dire che ci si sta impegnando per migliorare gli stipendi del personale scolastico non significa che si otterranno con certezza aumenti adeguati – ha dichiarato Pacifico – Si continua a rimanere fermi agli annunci con un milione di docenti, Ata e dirigenti scolastici fermi ai compensi di nove anni fa: questa è l’unica certezza”.

Sblocco contratto scuola, ultime notizie: ministra Fedeli ‘I fatti in genere li dimostro’

La ministra Fedeli, interpellata sulle proteste sindacali per i ritardi dell’Atto di indirizzo del contratto e delle poche risorse sinora stanziate, aveva promesso il massimo impegno con i fatti e non solo a parole: ‘I fatti in genere li dimostro: ho detto che aprivo la scuola in tempo utile con tutti gli insegnanti in classe e l’ho mantenuto, dico che mi spendo per i rinnovi contrattuali e lo sto facendo’.

Contratto scuola ultime notizie: Anief ‘La verità è una sola, servono molti più soldi di quelli stanziati’

La verità è una sola – ha replicato Marcello Pacifico – per incrementare gli stipendi dei dipendenti pubblici occorrono molti più soldi di quelli stanziati, almeno 17 miliardi di euro, a fronte dei 3 scarsi che potrebbero arrivare con le ultime tre Leggi di Bilancio, compresa quella prossima. Solo con questo intervento si potrebbero adeguare gli stipendi al 50 per cento del costo della vita che negli ultimi anni è crescita di 14 punti percentuali. E applicare aumenti adeguati.

Scuola, ‘occorre trasformare immediatamente i posti dall’organico di fatto a quello di diritto’

Allo stesso tempo, occorre trasformare con immediatezza i posti dall’organico di fatto a quello di diritto. In questo modo, infatti, sarà possibile finirla con il continuare a chiamare ancora quasi 100mila supplenze annuali, a partire dai 40mila in deroga per il sostegno: posti vacanti a tutti gli effetti ma che continuano ad andare al personale precario, perché così lo Stato risparmia ai danni dei lavoratori e degli studenti. Non sono da meno le mancate immissioni in ruolo del personale Ata: perché si lasciano 12mila posti in supplenza, poiché in questo modo si continuano a far sottoscrivere contratti a tempo determinato con scadenza 30 giugno anziché 31 agosto.

Scuola, Anief ‘Si fa cassa sul personale, precario e di ruolo’

Ecco come stanno le cose. Si fa cassa sul personale, precario e di ruolo. Siamo arrivati al punto di ottenere la miseria di 85 euro lordi per il triennio 2016-2018; dobbiamo sperare – ha concluso Pacifico – nell’intervento provvidenziale di un Ministro in perenne contesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Noi, come sindacato autonomo che tutela i lavoratori, non ci stiamo: ecco perché diciamo che è ora di finirla con i buoni propositi. E ci rivolgiamo al giudice”.