Ogni anno sono sempre più numerosi i posti di sostegno attivati in organico di fatto nelle varie Regioni d’Italia e sono di numero molto superiore a quello dei docenti specializzati, per cui il posto di sostegno sarà inevitabilmente affidato a docenti abilitati ma privi di titolo. La nostra lettrice Lucia Russo ha inviato il seguente ed interessante comunicato.
Comunicato dell’insegnante Lucia Russo
E’ bene quindi fare chiarezza su quali sono i compiti di tali insegnanti che molto spesso vengono scambiati per “collaboratori” dei docenti titolari o, in casi peggiori, come figure da utilizzare per “tappare buchi”, coprire supplenze brevi, girare per le classi in aiuto a colleghi “inesperti” o poco “autorevoli”. Troppo spesso si vede ancora oggi l’insegnante di sostegno relegato in ruoli assistenziali, pietisticamente materni, o strumento di espulsione dell’alunno disabile dalle normali attività scolastiche, con qualche complicità dei docenti curricolari che lo vedono come un insegnante delegato all’alunno disabile e cioè di “serie B”.
L’insegnante di sostegno è prima di tutto un insegnante: affermazione banale ma che non dobbiamo mai dare per scontata. Come tutti gli altri condivide compiti professionali e le responsabilità sull’intera classe. Non ha un suo alunno disabile, tutto per sé, in possesso esclusivo. Egli è un insegnante “per il sostegno”, o meglio per attivare le varie forme di sostegni che la comunità scolastica deve offrire.
E’ un insegnante specializzato che viene assegnato, in piena contitolarità con gli altri docenti, alla classe in cui è inserito il soggetto diversamente abile. La sua assegnazione è essenziale per attuare forme di integrazione a favore degli alunni con bisogni educativi speciali e realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni.
Il ruolo dell’insegnante di sostegno
Egli deve lavorare in team, deve pianificare con i colleghi l’attività d’insegnamento per tutta la classe ed assumersi, in rapporto a sue specifiche competenze didattiche, alcune responsabilità d’insegnamento per i diversi alunni. Deve collaborare con gli altri insegnanti al fine di adattare il curricolo pensando a tutti gli alunni, esaminando i problemi che si potrebbero incontrare e sviluppando metodi di insegnamento e materiali che permettano il loro superamento e, nel fare ciò, trattando le difficoltà dei soggetti deboli come aree problematiche del curricolo stesso più che bisogni speciali di un solo soggetto. L’insegnante di sostegno ha le seguenti competenze:
- Competenze generali relative alla situazione di bisogno o svantaggio.
- Competenze disciplinari relativamente alla propria area di nomina.
Egli è contitolare della classe: il termine “contitolarità” specifica che l’insegnante di sostegno non è l’unico docente cui è affidata l’integrazione, ma deve condividere la responsabilità del lavoro con i colleghi.