Sul tema del rinnovo del contratto scuola, il sindacato Anief ha denunciato l’insufficienza delle risorse stanziate per ottenere i (miseri) 85 euro per ogni lavoratore promessi dal Governo ai sindacati secondo quanto contenuto nell’intesa raggiunta ormai quasi un anno fa (era il 30 novembre).
D’altro canto, il Ministero dell’Istruzione ha respinto le accuse, negando che sia necessario incrementare i finanziamenti per il contratto dei dipendenti pubblici, in particolare della scuola.
Rinnovo contratto scuola ultime notizie: Miur respinge le accuse su insufficienza fondi
Contratto personale docente e Ata, Anief: ‘Miur, la matematica non è un’opinione’
In una nota pubblicata sul proprio sito Internet, Anief sottolinea come la replica del dicastero dell’Istruzione non basta. Prima di tutto perché il Ministero della Funzione Pubblica, nell’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto, appena firmato, indica gli aumenti autorizzati in base alle risorse della sola tabella allegata. In secondo luogo, visto che la matematica non è una opinione, i conti continuano a non tornare: gli 85 euro medi lordi per docenti e Ata vanno moltiplicati 39 mesi (triennio 2016-2018) per 1,1 milioni di dipendenti del comparto e solo per loro occorrono 3,6 miliardi. Nella tabella ufficialmente approvata dal Governo, invece, sono finanziati appena 1,3 miliardi. E non risulta che la differenza, pari a 2,3 miliardi di euro, sia stata prevista con le precedenti Leggi di Bilancio.
Rinnovo contratto scuola, ultime notizie: Anief ‘Miur, come si fa a dire che è tutto a posto?’
A meno che, continuiamo a dire – prosegue Pacifico – con la scusa del merito non si voglia dare gli 85 euro, che è già una miseria dopo quasi dieci anni di blocco, solo ad una parte di dipendenti statali. In tal caso, molti docenti e Ata avranno un incremento stipendiale spaventosamente ridicolo. Anche perché, lo ribadiamo, i famigerati 85 euro non servono nemmeno a coprire quanto previsto dalla Legge 203/2008 sull’adeguamento parziale delle buste paga al tasso programmato di inflazione”.
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