Concorso scuola 2018, ‘Esclusioni incomprensibili e discriminatorie’
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico ha commentato questo aspetto sottolineando come non si possa comprendere questo orientamento: ‘Prima di tutto perché svariate sentenze su esclusioni analoghe hanno dimostrato come l’estromissione del personale di ruolo da un concorso pubblico, anche all’interno della stessa amministrazione, è discriminatoria e quindi illegittima. I docenti con diploma Tecnico Pratico, i docenti che hanno frequentato i conservatori e le accademie di belle arti, inoltre, devono avere accesso al concorso “riservato” come tutti gli altri docenti abilitati. L’amministrazione deve spiegarci – ha proseguito Pacifico – e, se non a noi, dovrà giustificarsi dinanzi ai giudici e fornire motivi validi sul come mai queste categorie di docenti non possono avere la possibilità di accedere al concorso “riservato” della fase transitoria, pur essendo in possesso di tutti i titoli necessari e come mai non si sia prevista un’identica procedura riservata al personale precario della scuola infanzia e primaria per la cui esclusione i nostri legali solleveranno questioni di legittimità costituzionale. Per i Fit, non si comprende per quale motivo si debba adottare l’accesso programmato; una decisione insensata, che contiene un evidente eccesso di delega rispetto a quanto indicato nella Legge 107/2015.
Concorso scuola 2018: Anief ‘Pronti ad avviare battaglia contro queste estromissioni senza senso’
La lista delle esclusioni e delle illegittimità, infatti, si allunga vistosamente: tra gli estromessi risultano altre tipologie di candidati: a rimanere fuori dalle procedure concorsuali riservate agli abilitati sarebbero, infatti, pure gli Insegnanti Tecnico Pratici, i docenti in possesso di diploma conseguito presso le accademie di belle arti e i conservatori o gli abilitati all’estero in attesa da mesi del decreto Miur di riconoscimento del titolo in Italia, seppure si tratti di docenti a tutti gli effetti, già in possesso del titolo di accesso all’insegnamento. “Non si comprende – continua Marcello Pacifico – per quale motivo si debba adottare l’accesso programmato al FIT. È una decisione insensata, che contiene un evidente eccesso di delega rispetto a quanto indicato nella Legge 107 del 2015. È evidente che appena verranno pubblicate le modalità di accesso, se questi sono i presupposti, noi siamo pronti ad avviare l’ennesima battaglia legale contro tutte queste estromissioni prive di senso”. Aperte, dunque, in attesa dell’imminente pubblicazione del bando, le procedure di preadesione ai ricorsi che il sindacato Anief ha già programmato a tutela di tutti i lavoratori precari della scuola che hanno pieno diritto ad accedere alle nuove procedure per vedere, finalmente, stabilizzata la propria posizione lavorativa o aspirano, come i docenti già assunti, a un miglioramento della propria carriera professionale e del proprio futuro lavorativo.