Le dichiarazioni della ministra Valeria Fedeli sono favorevoli alle decisioni intraprese dai DS per regolamentare l’uscita degli studenti.
Dopo le drastiche disposizioni intraprese in queste ultime settimane da molti Dirigenti Scolastici in relazione alle modalità di uscita degli studenti (soprattutto quelli del primo ciclo di istruzione), tanti genitori hanno iniziato a protestare anche in maniera animata oltre che vivace. Molti di loro, infatti, sono sul piede di guerra nei confronti dei capi d’istituto per l’incombenza loro spettante. Andare a prendere ogni giorno i propri figli all’uscita di scuola non faceva parte fino a poco tempo fa delle loro abitudini. Proprio su questo argomento è intervenuta l’autorevole titolare del Miur, esprimendo a tal riguardo la sua personale opinione. Vediamo cosa ha dichiarato la ministra Valeria Fedeli.
I Dirigenti Scolastici, dopo la pubblicazione della sentenza hanno iniziato a prendere i dovuti accorgimenti all’uscita di scuola
Si parla del problema relativo alla recente sentenza della Cassazione che ha condannato in solido tutto il personale di una scuola (autista dello scuolabus compreso) nonché il Miur dopo la morte di un ragazzino a seguito di un terribile incidente appena uscito dalla scuola. Ricordiamo, peraltro, che l’incidente è avvenuto quindici anni fa ma la sentenza di condanna è stata emanata dalla Cassazione appena di recente.
Dopo la pubblicazione del dispositivo di cui in oggetto tante sono state le reazioni da parte dei lavoratori della scuola. In primis quella dei Dirigenti Scolastici, i quali, con il Codice Civile in mano, asseriscono che adesso non si può più far finta di nulla e non si può tantomeno aggirare il problema facendo finta di non vedere così come si è fatto fino adesso.
Partendo da questo presupposto molti Presidi stanno imponendo ai genitori di venire a scuola per ritirare i loro figli dopo il suono dell’ultima campanella. I genitori, di contro, osteggiano questo obbligo inducendo valide motivazioni dovute principalmente all’impossibilità che ciò avvenga per moti di lavoro. L’alternativa sarebbe quella di delegare un adulto, come per esempio i nonni (possibilità compendiata in molte circolari), ma se consideriamo che in Italia l’età pensionabile si aggira intorno ai 67 anni, anche i nonni lavorano e non possono assolvere a questo compito. Insomma, esiste un problema di non facile risoluzione.
Addirittura, per tale motivo alcuni Dirigenti Scolastici stanno tentando (in maniera del tutto autonoma) la carta della petizione con la raccolta di firme da parte del personale della scuola, il tutto finalizzato alla modifica della norma che attualmente impone gravi responsabilità oggettive agli operatori scolastici e che è contenuta all’interno del Codice Civile.
Le opinioni della ministra Fedeli provano a spegnere le larghe proteste dei genitori avverso le innumerevoli circolari dirigenziali
Questa volta ad esprimere la sua personale opinione su questo delicatissimo argomento è stata proprio il numero uno del dicastero di Viale Trastevere. La ministra Valeria Fedeli, infatti, approva le scelte drastiche e impopolari messe in atto da molti Dirigenti Scolastici.
Quella sentenza, con la sua condanna esemplare verso gli inermi responsabili ha fatto prendere coscienza sia ai Dirigenti, sia ai docenti e a tutto il personale della scuola che i rischi a cui quotidianamente essi vanno incontro sono talmente gravi da non poter più sottovalutare la sua soluzione. Non si può fare finta che il problema non esista. Da parte di chi dirige una scuola occorre un atteggiamento decisionista ed interventista, altrimenti la soluzione al problema deve passare necessariamente dalla politica al fine di modificare l’attuale norma contenuta nel codice di civile. Ed è questa la conclusione a cui giunge anche la ministra Valeria Fedeli.
L’angoscia di molti presidi parte proprio da basi molto oggettive: la sentenza in questione ha di fatto condannato un DS e, a vario titolo, parte del personale della scuola, per la mancata vigilanza di uno studente uscito da solo dai locali della scuola e deceduto poco dopo per un tragico incidente. La ministra conferma in toto i recenti provvedimenti emanati in queste settimane da molti Dirigenti Scolastici: i genitori – spiega la ministra – hanno l’obbligo di prelevare personalmente i propri figli all’uscita della scuola. In alternativa il genitore dovrà delegare qualcuno di fiducia (un adulto ovviamente). Per la ministra, quindi, non esistono giustificazioni in tal senso. I figli vanno vigilati in maniera costante soprattutto quando possiedono una certa età.
Anche gli studenti delle scuole medie vanno prelevati dai genitori all’uscita di scuola
Il sistema deve assolutamente cambiare. Una prassi oramai consolidata, quella di molti genitori di lasciar tornare a casa da soli i loro figli. Sempre più presente la deresponsabilizzazione dei doveri e delle prerogative genitoriali costituiscono, dopo la sentenza in questione, un vero e proprio rischio per molti insegnanti delle ultime ore. Il problema investe non solo le maestre e i maestri della scuola dell’infanzia e primaria ma anche le professoresse e i professori che insegnano nella scuola media, oltre, ovviamente, ai Dirigenti Scolastici e al personale delle rispettive istituzioni.
Le parole rassicuranti ma non del tutto risolutive che la ministra Valeria Fedeli ha pronunciato riescono davvero a mettere tutto a posto? Decisamente no. Però quelle stesse parole cercano di ristabilire (almeno per questa volta) un po’ d’ordine e di disciplina, dando ragione a molti presidi che in queste settimane, per arginare il problema, hanno optato (e sono in tanti) per una linea restrittiva e durissima a difesa delle responsabilità di se stessi e del personale delle scuole che dirigono.
Con le loro decisioni hanno scatenato e stanno scatenando l’ira e le proteste più assordanti di molti genitori, indispettiti del fatto che devono recarsi (anche malvolentieri) a scuola per l’inutile incombenza di prelevare i propri figli. Che richieste malsane, pensano loro! Intanto, alla protesta si aggiungono anche le loro labili motivazioni: tantissimi genitori sono convinti che i loro figliuoli sono individui responsabili e in grado di badare alla loro incolumità. Invece, sappiamo tutti che questo non è assolutamente vero.
Le dichiarazioni solenni della ministra Valeria Fedeli: “Che i genitori se ne facciano una ragione”
Per la ministra Fedeli il problema potrà arginarsi solo con la corresponsabilità della famiglia. Lei stessa dichiara: “non vale più la dichiarazione di esonero di responsabilità che di solito i genitori firmano all’inizio dell’anno nei confronti della scuola”. Quella dichiarazione fa si che la famiglia si assuma tutta la responsabilità dell’autonomia dei loro ragazzi, fino al compimento dei 14 anni”. E poi aggiunge: “Anche i genitori devono essere consapevoli che questa è la legge”. E da questo punto di vista ancora molti genitori non si rendono conto che la scuola vuole fare rispettare la legge. “Che i genitori se ne facciano una ragione” sottolinea ancora la Fedeli. Infine, dichiara la sua disponibilità a promuovere una nuova legge dove venga risolto una volta per tutte questo annoso problema: “In tal senso, dopo la sentenza della Cassazione la situazione è definitivamente trasformata e, -aggiunge – solo una nuova legge potrà cambiare definitivamente le cose”.