La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, gioca d’anticipo e dal palco della conferenza programmatica del Partito Democratico a Pietrarsa annuncia: ‘Facciamo un concorso nel 2017. E anticipiamo il concorso del 2018: invece di farlo alla fine, lo facciamo all’inizio del 2018 perché vogliamo superare il precariato’.
Concorsi scuola, Valeria Fedeli annuncia: ‘Facciamo un concorso nel 2017 e anticipiamo quello del 2018’
I concorsi, in realtà , erano già previsti anche se non con la tempistica annunciata quest’oggi dalla ministra. Il primo concorso a cui si riferisce la Fedeli è quello che prevede solamente una prova orale per gli abilitati di seconda fascia – con Sis, Tfa o Pas- che da tempo insegnano nella scuola pubblica italiana e per chi, come gli ‘idonei fantasma’, nonostante abbiano superato tutte le prove del concorso non è stato assunto per colpa del bando, che prevedeva un limite massimo.
Il secondo concorso a cui ha fatto riferimento la ministra Valeria Fedeli a Napoli è quello riservato agli insegnanti di terza fascia con più di tre anni di servizio. Come ben sappiamo, rispetto a chi possiede l’abilitazione, questi docenti dovranno sostenere anche una prova scritta, oltre che il colloquio orale. Come per gli abilitati, la stima di partecipanti a questo concorso è molto alta: si calcola che siano almeno 65mila i docenti che possiedono tali requisiti.
Il terzo concorso è quello destinato ai docenti laureati, a cui si potrà partecipare se si avrà conseguito i 24 crediti formativi richiesti. Si tratta del primo corso-concorso, che prevede che chi supera due scritti più la prova orale potrà accedere ad un percorso di formazione come insegnante, con un anno di specializzazione in università , e due anni di contratti a termine nelle scuole, al termine dei quali arriverà l’assunzione vera e propria, vincolata al numero dei posti disponibili.
Il terzo concorso è quello destinato ai docenti laureati, a cui si potrà partecipare se si avrà conseguito i 24 crediti formativi richiesti. Si tratta del primo corso-concorso, che prevede che chi supera due scritti più la prova orale potrà accedere ad un percorso di formazione come insegnante, con un anno di specializzazione in università , e due anni di contratti a termine nelle scuole, al termine dei quali arriverà l’assunzione vera e propria, vincolata al numero dei posti disponibili.