‘Sapevamo che sarebbe finita così, tutto come previsto, è il risultato che ci aspettavamo’. Questo il laconico commento del segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, all’indomani delle elezioni regionali tenutesi ieri, domenica 5 novembre, in Sicilia. Una disfatta ampiamente annunciata e che non sorprende, soprattutto da quando Pietro Grasso ha rinunciato alla propria candidatura quale Presidente della Regione.

Elezioni regionali Sicilia, crollo PD: Renzi finisce nella trappola di Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani

Per Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani, la Sicilia doveva essere la ‘trappola’ in cui Renzi doveva cascare e in effetti così è stato in quanto il candidato PD, Claudio Fava, ha raccolto una percentuale di voti bassissima, intorno al 7-8 per cento secondo gli ultimi aggiornamenti relativi allo spoglio delle schede.

L’ennesimo NO della scuola al ritorno di Matteo Renzi

Per quanto riguarda la scuola, il voto siciliano rappresenta un altro segnale forte lanciato contro Matteo Renzi e contro il Partito Democraticoi docenti e gli ATA siciliani non hanno certamente dimenticato quanto accaduto negli ultimi due anni con l’odiata riforma Buona Scuola e con l’algoritmo ‘impazzito’ della mobilità e la risposta elettorale di ieri lo ha ancora una volta dimostrato se ce ne fosse stato ancora bisogno.

Renzi: ‘Abbiamo perso, ora i bersaniani decidano cosa fare per le Politiche’

Di certo, la situazione politica per la sinistra non è di quelle rassicuranti, in vista delle prossime elezioni politiche: attualmente i sondaggi danno intorno al 33 per cento il centrodestra, al 29 per cento il Movimento Cinque Stelle e al 31 per cento il centrosinistra.
E’ chiaro che l’eventuale decisione degli scissionisti dem di correre in proprio alle prossime elezioni politiche equivarrebbe ad una sconfitta per il centrosinistra.
‘Abbiamo perso, alle Politiche i bersaniani decidano che cosa fare’ questo il duro monito lanciato da Renzi a tutto il centrosinistra. La scuola osserva e aspetta già con la matita in mano.