Il quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’ ha riportato la nuova sentenza della Corte di Cassazione, la N. 27573, depositata nella giornata di ieri in base alla quale l’Amministrazione scolastica e il personale della scuola non sono tenuti a corrispondere un risarcimento per i danni subiti dall’alunno a seguito dell’incidente avvenuto durante l’orario scolastico, qualora in giudizio non si raggiunge la piena prova del nesso causale tra la patologia lamentata e l’infortunio subito.

Infortunio a scuola: se non c’è la prova del danno, niente risarcimento

La sentenza riguarda il caso di un ragazzo caduto a terra durante l’orario scolastico e al quale era stata diagnosticata successivamente una epifisiolisi all’anca destra. La madre del ragazzo, in qualità di legale rappresentante del figlio minore, aveva deciso di agire in giudizio contro il Miur e contro gli insegnanti e assistenti presenti in occasione dello sfortunato episodio, allo scopo di ottenere il risarcimento del danno.

La nuova sentenza della Cassazione N. 27573 del 21 Novembre 2017

Tuttavia, la Cassazione ha confermato il giudizio dei giudici di merito dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla mamma dell’alunno, rilevando la mancata dimostrazione della piena prova del nesso causale tra l’evento e il danno, vale a dire tra la caduta del ragazzo e la patologia che gli è stata diagnosticata.  In pratica, la donna non è riuscita a provare che l’epifisiolisi all’anca di cui soffriva il figlio fosse riconducibile alla caduta avvenuta a scuola. Di conseguenza, risulta irrilevante la questione della riconducibilità alla responsabilità del personale della scuola in merito all’incidente.