Nelle ultime ore è stato pubblicato il 51° Rapporto nazionale sulla situazione sociale del Paese 2017, redatto dal Censis. In ambito scolastico, continua a preoccupare l’aumento del numero di alunni con disabilità ma soprattutto continua a preoccupare il fatto che la scuola resti impreparata ad affrontare questa situazione.
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Alle superiori l’aumento di alunni con “certificazione” di disabilità è stato ancora più sensibile: “Nella scuola secondaria di II grado l’incremento nello stesso decennio è stato di gran lunga superiore, attestandosi a quota +59,4% e arrivando a contare nell’a.s. 2017-2018 65.950 individui, con una incidenza media nazionale pari 2,5 ogni 100 alunni. Anche per il secondo ciclo di istruzione è nel Sud che si rileva la maggiore concentrazione (42,2%), seguito dalle regioni del Centro (21,5%), del Nord-Ovest (20,8%) e del Nord-Est (15,5%)”. Parallelamente, abbiamo assistito ad un aumento esponenziale anche di “alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), che nell’a.s. 2014-2015 nel ciclo dell’istruzione secondaria di II grado ammontavano a quasi 68.000 individui, cresciuti nella misura del 180,9% rispetto all’a.s. 2011-2012”.E il personale specializzato? – si chiede Anief. L’incremento c’è stato, perché “stando ai dati del Miur, i posti per docenti di sostegno assegnati hanno raggiunto quota 138.849, uno ogni 1,7 alunni con disabilità segnando un incremento rispetto all’anno precedente pari a +11,5% e del +57% rispetto a dieci anni prima”.
Nella realtà, quella che si riscontra negli istituti scolastici, il trend di incremento degli insegnanti per disabili è stato tutt’altro che ravvisato.
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Sostegno, Marcello Pacifico: ‘Questa situazione non giova a nessuno’
“È ovvio che mantenere questo stato di cose – conclude il presidente Anief Marcello Pacifico – non giova a nessuno: né allo Stato che per risparmiare due mesi di stipendio offre un servizio inadeguato, né agli alunni disabili che continuano a cambiare il loro insegnante specializzato anche svariate volte l’anno, né tanto meno ai docenti precari che non vengono stabilizzati, pur avendo in buon numero tutti i requisiti per farlo, e si ritrovano sballottati, anche più volte nello stesso anno scolastico, su scuole diverse e spesso lontane l’una dall’altra. Per tutti questi motivi, continuiamo a patrocinare gratuitamente i ricorsi in tutte quelle situazioni di cattedre di sostegno scoperte o di ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche delle Asl di competenza”.