Continuano le trattative per il contratto riguardante la Mobilità docenti, personale Ata e educativo. Il Miur ha proposto di utilizzare le regole dell’anno scorso, contratto uguale dunque e senza alcuna modifica. A farsi avanti è stato il sindacato UIL che ha affermato di comprendere la necessità di velocizzare i tempi, al fine di salvaguardare quanto di positivo è stato deciso e svolto lo scorso anno, ovvero: il superamento del blocco triennale della mobilità e permettere agli insegnanti titolari di ambito di riavere la titolarità della scuola, tramite il trasferimento. Tuttavia, la stessa UIL ha anche specificato di essere in disaccordo riguardo il prorogare di altri 365 giorni lo stesso contratto di Mobilità, senza alcun tipo di modifica. Il confronto con il MIUR si è svolto lo scorso 4 Dicembre e dovrebbe continuare oggi.

Mobilità docenti: il contratto sarà modificato?

Il contratto per la Mobilità Docenti, ATA e personale educativo sarà dunque modificato? Impossibile rispondere a tale questione, almeno per il momento. Ad avanzare richieste di modifica è il sindacato UIL che ha richiesto alcuni piccoli aggiustamenti al testo, che possiamo riassumere nei seguenti punti:

  1. Il bisogno di rimettere mano alle aliquote;
  2. L’accoglimento di una proposta risalente allo scorso anno, recentemente confermata anche dal Consiglio di stato, affinché venga concesso il passaggio dal ruolo del personale educativo, “limitatamente con concorso ordinario del 2000”, a quello della scuola primaria;
  3. La gestione, secondo la previsione da parte del nuovo CCNI, della mobilità online anche per il personale educativo;
  4. Il chiarimento dell’articolo 21 C.1, in quanto è stata introdotta l’area unica, i criteri di individuazione dei perdenti “posto del personale docente di sostegno della secondaria di secondo grado”.

Mobilità docenti: il punto di Gilda degli insegnanti

Gilda degli insegnanti ha manifestato la sua contrarietà alla proroga del contratto, chiedendo a chi di dovere di rivedere tutti i punti negativi del CCNI, come gli ambiti territoriali con la chiamata diretta, il misero numero di preferenze di istituti che possono essere espresse, così come l’esiguo numero di posti destinati alla mobilità territoriale interprovinciale.
Fonti:
Orizzontescuola.it
Tuttoscuola.com