Vertenza contrattuale, si prepara lo stesso finale del 2009?

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Vertenza contrattuale, rischia lo stesso atto finale di otto anni fa. Il contratto economico 2008-09 fu imposto dall’allora Ministro della Funzione Pubblica R. Brunetta. I sindacati accettarono “obtorto collo”, dichiarando che diversamente c’era il nulla. Si ripeterà lo stesso copione per il contratto 2016-18?

Vertenza contrattuale, un pò di storia recente

L’ultimo contratto economico fu siglato otto anni fa. Fu imposto dall’allora Ministro della Funzione Pubblica R. Brunetta ai sindacati ( la Cgil scuola non firmò il documento). Le tante dichiarazioni possono essere sintetizzate nella seguente e contenuta in questo articolo:”  Io vado avanti da lunedì – ha aggiunto Brunetta – aprendo i singoli percorsi contrattuali. In una o due settimane spero di chiudere tutto sui rinnovi contrattuali ed entro la metà di novembre le linee guida per la riforma del modello contrattuale”. Per il ministro è meglio che i lavoratori pubblici abbiano in tasca sei miliardi di euro piuttosto che rimangano in tasca del governo. “Poi se c’è un sindacato che non vuole dare 6 miliardi ai cittadini – ha ancora detto Brunetta – io non mi presto a questo braccio di ferro”. In altri termini “O firmate o nulla ! ” Si trattava di poco più di 50 € netti a regime.
I sindacati (ovviamente quelli firmatari) accettarono “obtorto collo” l’aut-aut del Ministro, dichiarando ai loro rappresentanti che in sostanza ,  era meglio accettare l’esile riconoscimento economico. L’alternativa era il nulla. Meglio, le tasche vuote!

Contratto scuola, si ripeterà lo stesso copione?

Nell’attuale vertenza contrattuale si sta ripetendo lo stesso copione: più o meno la stessa cifra (80€ invece di 70€), la chiusura del governo ad ogni proposta, diversa da quella sottoscritta dai sindacati confederali il 30 novembre 2016,  la sua fretta a concludere entro l’anno  , la scarsa autorevolezza delle parti sociali e la mancanza di idee praticabili dei corpi intermedi (=sindacati)…
Queste premesse stanno preparando la medesima dichiarazione-fotocopia di otto anni fa? In sintesi: ” Abbiamo provato a portare a casa un contratto economico significativo. Non ci siamo riusciti. Suggeriamo ai lavoratori di accettare il poco. L’alternativa è il nulla”
Staremo a vedere nelle prossime settimane. Se l’ipotesi dovesse concretizzarsi, e quindi ripetere lo scenario di otto anni fa, è certo che il sindacato ne uscirà male. Almeno agli occhi di chi ha una memoria lunga, e non frullata dal susseguirsi vorticoso degli eventi, che favorisce l’oblio di vivende anche recenti.

 
 

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