Le indiscrezioni di queste ore circa le trattative per il rinnovo del contratto scuola non lasciano presagire nulla di buono. In particolare, gli stessi sindacati parlano di probabile dietro front rispetto a quello che rimane dei famosi 85 euro medi lordi a dipendente.
Le dichiarazioni premonitorie di Anief sull’insufficienza di quei famosi 85 euro
Bisogna ricordare peraltro che già in tempi non sospetti alcuni sindacati tra cui l’Anief aveva previsto problemi riguardanti la stima in positivo che il Mef aveva previsto in quell’accordo del 30 novembre 2016 tra il governo e i sindacati. In effetti quel patto pre referendario, alla luce dei fatti, aveva solo il compito di spingere gli elettori a votare ‘si’ al referendum del 4 dicembre, ma i risultati (nonostante la preannunciata mancetta) decretarono le dimissioni del governo Renzi.
In quella occasione Anief esprimeva i propri dubbi sulla somma di 85 euro degli aumenti, dichiarando: “… secondo i conteggi del sindacato servono 2,3 miliardi di euro per coprire l’intera cifra , utile ad assegnare l’incremento stipendiale a 1,1 milioni di docenti e Ata”. Se poi consideriamo la rimanente parte del comparto dei dipendenti pubblici le perplessità crescono smisuratamente: “Poiché non risulta che la somma sia stata prevista con le precedenti Leggi di Bilancio, viene da sé che una parte consistente del personale scolastico si dovrà accontentare di una maggiorazione in busta paga ancora più ridotta.”
Resta da se che le preoccupazioni premonitrici dei sindacati sono divenuti oggi, purtroppo, realtà. Addirittura si parla di aumenti inesistenti. Questa testi è avvalorata da alcune esternazioni giunte quest’oggi dal principale sindacato della scuola. Una comunicazione del sindacato FLCGIL, infatti, lancia un vero e proprio grido di allarme su questo importantissimo argomento: “Ci arrivano voci secondo cui al comparto e in particolare al settore Scuola, non verrebbero destinati neppure gli 85 euro medi mensili pattuiti con l’Accordo del 30 novembre 2016 fra Governo e Sindacati, considerata l’esiguità della media retributiva sulla quale verrebbero calcolati gli aumenti contrattuali”.
Dietrofront Contratto Scuola: se fossero confermate le indiscrezioni gli insegnanti saranno sul piede di guerra
Bene, anzi malissimo. Dopo questa notizia non vorremmo mai trovarci nei panni dei tanti lavoratori del pubblico impiego, specie di quelli del comparto scuola. A distanza di più di un anno, infatti, molti insegnanti, i quali avevano più volte ipotizzato a ragion veduta che quella somma fosse solo una fantomatica propaganda elettorale del governo Renzi, oggi si ritroveranno letteralmente sul piede di guerra. Se fossero confermate queste voci molti di loro si sentirebbero raggirati da una compagine di governo che aveva loro promesso un aumento salariale (già ampiamente criticato per l’esigua consistenza) ma che adesso non potrà rispettare per aver fatto male i conteggi.
I commenti del Segretario generale della FLC CGIL
Francesco Sinopoli, Segretario generale della FLC CGIL, a proposito di quanto si prospetta commenta: “Inaccettabile perché in particolare gli stipendi dei docenti e del personale della scuola hanno subito un taglio reale medio del 7,3%, a causa del blocco degli scatti d’anzianità e del taglio dei fondi d’istituto. Basta leggere i dati ufficiali del MEF per averne la prova: la media retributiva del personale della scuola è passata dal 2009 a oggi da 30.570 a 28.343 euro. Gli accordi scritti di Palazzo Vidoni del 30 novembre 2016, dai quali è passato più di un anno, spendono parole chiare sul piano giuridico ed economico e di esse rivendichiamo il rispetto. Il contratto deve riprendere il suo primato su materie come valorizzazione professionale, organizzazione del lavoro, salario accessorio, mobilità e formazione. Gli aumenti medi non devono essere inferiori a 85 euro mensili e occorre ridurre la distanza salariale a favore degli stipendi più bassi.”
Il prossimo 14 dicembre a Piazza Montecitorio UIL Scuola, Flc-Cgil, Cisl scuola e Snals terranno un’assemblea pubblica per chiedere un aumento di risorse
Il prossimo 14 dicembre a Piazza Montecitorio è già in programma da parte dei sindacati UIL Scuola, Flc-Cgil, Cisl scuola e Snals un’assemblea pubblica per chiedere le necessarie risorse aggiuntive da inserire nella prossima Legge di Bilancio. A tal proposito spiegano i segretari generali: “L’obiettivo che ci poniamo e’ ottenere nella legge di Bilancio, in discussione alle Camere, risorse aggiuntive per la scuola, da investire anche nel rinnovo contrattuale, il cui negoziato va accelerato. Vanno poi potenziati gli organici del personale Ata e quelli dell’infanzia, va tolto il divieto di sostituzione del personale Ata, indispensabile per il funzionamento delle nostre scuole”.
Le domande di Scuolainforma sul fantomatico aumento salariale del Contratto Scuola
Come può un intero schieramento politico, un Presidente del Consiglio, più ministri dello stesso governo prendere sotto gamba una questione delicata come quella di cui ci stiamo occupando? Come può un governo disattendere oggi, dopo più di un anno, gli accordi siglati dinanzi ai sindacati? Com’è possibile che gli stessi sindacati, delegati da centinaia di migliaia di lavoratori, in quella circostanza non hanno sollevato nessuna questione circa l’evidente incongruenza contabile sui numeri e sule somme auspicate? Come è possibile che dopo quell’accordo la maggior parte delle sigle sindacali presenti in quel tavolo hanno persino festeggiato la conclusione positiva delle trattative quasi come se si fosse conquistato l’Everest?
Contratto Scuola in forse: un grosso Tapiro d’oro a chi ha firmato quell’accordo del 30 novembre 2016
Molte di queste domande che siamo qui a porci, in effetti dovrebbero porgersele i tanti docenti che hanno, con superficialità, deciso negli anni precedenti di delegare quegli stessi sindacati che un anno fa hanno apposto la loro firma in quell’accordo. Se fosse realmente negata l’iniqua somma prospettata negli emolumenti degli statali quello che augureremmo a tutti i presenti a quel tavolo del 30 novembre 2016 sarebbe un grosso tapiro d’oro, offerto magari direttamente dalla trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”.
Fonte: FLC CGIL