In Francia, dal prossimo anno saranno vietati gli smartphone a scuola. Si tratta di una vera e propria campagna politica anti cellulare contro un fenomeno ‘distrattivo’ oramai divenuto endemico. Il divieto dovrebbe imporsi non solo durante le attività didattiche ma per tutto l’arco della giornata passata tra i banchi di scuola. In verità, la norma era stata preannunciata alle famiglie francesi dal presidente Macron già durante la sua campagna elettorale.

Le motivazioni del presidente Macron a proposito del divieto degli smartphone nelle scuole francesi

Il presidente di Francia, su questo argomento, pare non avere dubbi: “I ragazzi si distraggono troppo. Li usano per copiare, per guardare i video durante le lezioni e, a volte, per filmare professori e compagni o perfino atti di bullismo. Insomma, la questione andava regolata”.
Da quello che si apprende, più nello specifico, il provvedimento interesserà sia la scuola primaria francese (la ex elementare in Italia) che le scuole medie. I ragazzi coinvolti avranno un’età compresa tra i 6 e i 15 anni.
Per quanto concerne, invece, i dettagli sulle nuove regole divenute pienamente legge, si sa con certezza che il divieto di utilizzo delle apparecchiature telefoniche sarà esteso anche e soprattutto durante gli intervalli scolastici. Gli alunni avranno l’obbligo di consegnare ai docenti i loro smartphone quasi immediatamente appena giunti a scuola. Gli insegnanti, a loro volta, dovranno spegnere tali apparecchiature e riporli in un apposito armadietto ben custodito. I legittimi proprietari potranno utilizzare tali apparecchi solo ed esclusivamente in caso di emergenza.

Smartphone nelle scuole italiane: tutto un altro mondo

Questa è la situazione normativa in vigore in Francia per regolamentare questo aspetto. E in Italia? In Italia siamo assolutamente in alto mare. A nostro avviso, nel nostro paese la situazione è totalmente da regolamentare attraverso una legge ad acta. Le norme che regolamentano l’uso dei cellulari sono compendiate solo attraverso i regolamenti interni di ogni singola Istituzione Scolastica. Sovente, è bene ricordarlo, gli stessi regolamenti (copia incolla di altri rintracciati su Internet) sono solo “carta straccia” e non rappresentano per nessuno (Famiglia, Studente, DS ed insegnanti) uno strumento valido da poter rispettare, oltre che un vero e proprio deterrente per attenersi alle regole di una comunità come quella scolastica. Alcune volte riesce facile persino impugnarli dal punto di vista giuridico.
I regolamenti d’Istituto sono puntualmente disattesi da tutti: insegnanti, famiglie ed alunni. L’attuale ministra della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, sembra addirittura essere favorevole a che gli smartphone vengano utilizzati come se nulla fosse in classe dagli studenti. Ma allora, noi ci chiediamo: fino a che punto dobbiamo arrivare per capire che in altre nazioni come la stessa Francia (una delle nazioni più emancipate d’Europa) riesce con fermezza a vietare e a regolamentare con una legge l’utilizzo degli smartphone a scuola? Non ci vuole molto per capire che in alcune circostanze (e questa pare essere quella giusta) le scelte politiche necessitano di coraggio, di autorevolezza e di interventismo anche a costo di divenire impopolari agli occhi dell’opinione pubblica.

Il ruolo delle famiglie: totalmente disatteso, anzi…

Tuttavia dobbiamo anche sottolineare (con molto dispiacere) che la maggior parte delle famiglie italiane non collaborano con la scuola. In tutto questo disordine comportamentale dei minori, oramai troppo evidente per fare finta di nulla, spesso i genitori invece di collaborare con l’istituzione scuola, per una più immediata risoluzione dei problemi, finiscono per aumentarli in maniera esponenziale. Riuscire a trovare una soluzione per il bene e nell’interesse dei loro figli attraverso la loro compiacenza o la loro corresponsabilità genitoriale diventa via via assolutamente impossibile. Provate a far parte di una chat whatsapp di un gruppo classe! Capireste quasi immediatamente cosa significhi “fronteggiare legioni di genitori petulanti e ansiosi che spesso dimostrano livelli di maturità inferiori a quelli dei loro figli”.
Ecco perché secondo noi oggi diventa prioritario e urgente regolamentare l’utilizzo degli smartphone a scuola. Non è più possibile delegare la scuola all’educazione dei minori sui loro atteggiamenti spesso sbagliati attraverso la predisposizione e la firma congiunta del famoso “Patto di Corresponsabilità”. Il coinvolgimento delle famiglie è solo apparente e a volte discutere con i genitori risulta oltremodo inconcludente.