Continua la questione riguardante il famigerato (per molti) Bonus 500 euro. In questo articolo vi rendiamo noto un comunicato della Uil Firenze che testimonia un’importante svolta riguardante l’argomento. I sindacati hanno stavolta avuto ragione sul MIUR che ha perso infine un’importante dinanzi ai giudici, venendo condannato al pagamento di tutte le spese processuali.
La causa verteva sul riconoscimento (o meno) della somma agli educatori. E’ stato infine stabilito che anche loro abbiano diritto al Bonus 500 euro previsto dalla Legge 107/2015. Questa categoria di professionisti (attiva presso convitti ed educandati) rientra in tutto e per tutto nella categoria docenti, con pari diritti ed opportunità. Nessuna discriminazione, nessuna eccezione dunque. Sicuramente una sentenza destinata a fare scuola. Lode allo stesso Uil Toscana che da sempre si batte (nella figura di Cristiano Di Donna) nel fare valere i diritti degli educatori. Una vittoria avvenuta grazie anche al contributo dell’azione politica sia regionale che nazionale. Qui di seguito vi lasciamo al comunicato completo.
Bonus 500 euro: la somma spetta anche agli educatori, comunicato stampa
Comunicato Uil Firenze – Convitto ed educandati: continua l’impegno della Uil Scuola a tutela dei diritti degli educatori – riferisce Cristiano Di Donna segretario generale Uil Scuola Firenze-Toscana-, congiuntamente all’azione politica a livello regionale e nazionale, in sede giudiziale con sentenza del tribunale di Firenze é stato riconosciuto il diritto ad accedere alla card docente (bonus per la formazione) per gli educatori; riconoscendo quello che sosteniamo da tempo, ovvero che le figure professionali in servizio nei convitti ed educandati definite come educatori, giuridicamente e di fatto sono a tutti gli effetti docenti.
Nelle motivazioni di risalto il passaggio dove il Giudice ha stabilito che agli educatori debba essere attribuito il c.d. “Bonus” formativo di € 500,00, introdotto dalla L. 107/2015, dal momento che gli stessi rientrano a pieno titolo nella categoria dei docenti, in virtù del D.Lgs. 297/1994 e del CCNL comparto scuola. Vittoria piena dunque, con condanna alle spese della parte resistente: il MIUR