Valeria Fedeli di recente è intervenuta sul “fenomeno” dei rapporti di amicizia tra insegnanti e studenti. La ministra si è mostrata molto dura, lanciando un monito a questi docenti e parlando anche di licenziamento in quelli che lei stessa ha definito “i casi più estremi”.
“Rapporto tra insegnante e alunno totalmente inopportuno”
La causa scatenante è sicuramente stata quella di un docente che scambiava messaggi hot con una studentessa. Tanto è bastato per far estendere il discorso a qualsiasi insegnante che intrattenga rapporti di amicizia, anche sui social network, con propri scolari. Laddove si superi il limite, può aprirsi anche la possibilità del licenziamento secondo la Fedeli. La stessa ha infatti definito ogni tipo di rapporto amicale “totalmente inopportuno”. “I docenti devono avere una deontologia professionale. Devono sapere che il loro rapporto con i ragazzi in formazione, essendo loro adulti e i giovani dei minori, deve avere un limite”. Queste le parole di Valeria Fedeli.
Valeria Fedeli scagiona comunque la maggior parte degli insegnanti
Non si può comunque generalizzare sulla categoria degli insegnanti. E non si può nemmeno generalizzare su ogni tipo di rapporto tra studenti e docenti. Valeria Fedeli fa infatti espressamente riferimento a un preciso limite nel rapporto che non va superato:” il limite che i docenti si devono dare non è solo la deontologia e un’etica nell’esercizio della professione, ma anche essere consapevoli che devono esercitare la loro libertà d’insegnamento sulla didattica e i contenuti. Non devono mai superare il limite dell’esercizio di libertà educativa nella didattica perché c’è il rischio che si sfoci in atteggiamenti che sono utilizzati, in alcuni casi, a fini diversi”.
La stessa ha anche voluto precisare come comportamenti poco deontologici riguardano solo una minoranza degli insegnanti. “La larga maggioranza dei docenti è assolutamente consapevole della propria funzione. E dove questo non avviene bisogna essere molto duri: procedimento, verifica, licenziamento. Il docente ha un potere d’influenza sul minore enorme, per questo deve essere consapevole del limite nel rapporto con gli studenti”.