Viva la "squola"!

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Nonostante il titolo ironico Viva la “squola“, lo scopo dell’articolo non è quello di voler generalizzare sugli insegnanti. Questa premessa è d’obbligo. Fa però specie scoprire che, dopo gli strafalcioni del Ministro dell’Istruzione, facciano seguito insegnanti (sebbene sicuramente una piccolissima minoranza) che commettono errori di una gravità affatto scusabile. L’ultimo caso eclatante è quello di un’insegnante che si ostinava a scrivere “squola”, facendo commettere anche ai suoi scolari una serie di errori grammaticali e ortografici nella correzione dei compiti.

Errori e strafalcioni

Non si tratta di una barzelletta. Il fatto è realmente accaduto in provincia di Venezia, e precisamente a Santa Maria di Sala, in una scuola primaria. Un’insegnante più volte ha scritto “squola” anziché “scuola”. Ma non solo. Nell’elenco delle castronerie troviamo anche “sciaquone” , oltre a doppie aggiunte in parole dove non dovevano essere messe o viceversa. E la materia insegnata dalla docente era proprio italiano!
Il polverone è stato sollevato da un gruppo di genitori che si sono accorti degli strafalcioni spiegati ai propri figli. Dopo varie segnalazioni alla preside, per protesta si sono rifiutati di mandare i bambini a scuola in attesa dell’allontanamento dell’insegnante. E infatti nei confronti della stessa è stato adottato come provvedimento, da parte della dirigente scolastica, la sospensione dall’insegnamento.

“Insegnante didatticamente incapace”

L’insegnante, una volta sospesa, convinta evidentemente di non meritarsi un tale castigo, ha fatto ricorso al Tribunale del Lavoro, sperando di essere reintegrata e richiedendo di essere trasferita presso altro istituto scolastico. Il giudice invece ne ha confermato il licenziamento giudicandola “didatticamente incapace”.

Caso simile in provincia di Pisa

Esistono anche dei precedenti. In una scuola elementare a Casciano Terme, in provincia di Pisa, alcune settimane fa si era verificato un caso analogo. A dire dei genitori un’insegnante faceva più errori grammaticali ed ortografici degli alunni. Lacune queste confermate, a seguito di continue segnalazioni, anche dalla preside della scuola. In quel caso, nei confronti di quella docente, è stato tolto un ruolo primario, degradandola ad “insegnante d’appoggio” , distribuendo le sue ore su più classi e non più su una sola. I genitori si sono però dimostrati pronti a scioperare pur di non avere più quell’insegnante per i propri figli.

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