Ministra Fedeli: non tutte rientreranno

La ministra Fedeli aveva partecipato la scorsa settimana all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università a Vercelli. In quella occasione due maestre le si erano avvicinate per scattare un selfie. La foto che si vede nella didascalia in calce al presente articolo aveva fatto il giro d’Italia. Diverse e contrastanti le reazioni delle colleghe in rete che si dividevano in due fazioni. Chi approvava e chi dissentiva fortemente accusandole addirittura di tradimento. Questa notizia era stata raccontata lo scorso 2 febbraio dal Quotidiano Il Secolo XIX di Genova.

La Maestra non si tocca

All’insegna di questo slogan le due insegnanti si erano avvicinate al ministro Fedeli che replicava in questo modo: “Anche io sono diplomata e rispetto la vostra formazione e professionalità“. Detto fatto il Ministro accettava di avvicinarsi alle due maestre che tenevano in mano il cartello che recitava questo slogan. Voleva essere un messaggio distensivo che esprimeva la comprensione per la delicata situazione che stanno vivendo i diplomati magistrali. Tuttavia la stessa ministra ribadiva quanto ormai noto a tutti; siamo in attesa del parere dell’Avvocatura di Stato previsto per il prossimo 23 Marzo. Ma le parole pronunciate di seguito dal rappresentante del dicastero dell’istruzione hanno ingenerato ulteriore ansia e preoccupazione tra i diplomati magistrali. Testuale: «Tutte le professionalità saranno rispettate – ha detto la Fedeli alle insegnanti – perché, fermo restando il parere dell’Avvocatura, se ci sarà un rientro, non tutte le posizioni saranno uguali». Insomma, è la sintesi del ministero, «il “dentro tutto” non esiste».

Altre discriminazioni

All’occhio dell’osservatore più attento non sfugge che il ministro si riferiva a chi aveva avuto già una sentenza passata in giudicato ed aveva superato con successo l’anno di prova. Tutte le incognite sono rimaste in carico sulle posizioni di chi dispone un mero inserimento con riserva. Diciamo pure che, così come appare, tutti gli altri resteranno fuori dalle Gae. Rimane tutto legato alla fortuna di aver impugnato l’atto giusto nei tempi giusti. E così, dopo aver bellamente ignorato la sentenza del Consiglio di Stato del 2015 che decretava abilitante il diploma magistrale, quest’ oggi i maestri si trovano da soli a dover combattere un’aspra battaglia per la riapertura delle Gae.