Il M5S ha finalmente chiarito la propria posizione in merito al reclutamento dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia. Dopo la diretta Facebook condotta da Maria Marzana di oltre un mese fa in rete si erano elevate alte le proteste dei diplomati magistrali perché nulla era stato detto sulla loro situazione. Qualcun altro aveva attribuito al M5S la convinzione che il reclutamento diplomati magistrali e dei laureati in Scienze della Formazione Primaria dovesse attraverso il corso-concorso come per i colleghi della secondaria. Questo dopo una trasmissione televisiva in cui veniva intervistato il senatore Nicola Morra. Ma questa circostanza, come detto ai rappresentanti di Azione Scuola recatisi in Audizione dai parlamentari pentastellati, veniva loro negata specificando che le esigenze di brevità della trasmissione non avevano consentito al senatore Morra di esprimere compiutamente la posizione ufficiale.
Le proposte
Una proposta rispettosa del dettato costituzionale e che non creasse spaccature o posizioni contrapposte. L’esigenza che si manifesta all’indomani della sentenza plenaria del Consiglio di Stato è quella di sanare la situazione dei diplomati magistrali senza produrre nessuna sottrazione di cattedre ai precari storici delle Gae. La soluzione deve includere anche i laureati in Scienze della Formazione Primaria in quanto la chiusura delle graduatorie permanenti del 2007 li pone nella stessa situazione dei diplomati magistrali. Questo è in sintesi il succo della proposta che Azione Scuola ha fatto ai rappresentanti della VII Commissione Cultura dei Cinquestelle. A giudicare dal comunicato rilasciato da Gianluca Vacca pubblicato dal portale Orizzonte Scuola, che riportiamo integralmente di seguito, le istanze rappresentate dai referenti dell’associazione di tutela di docenti sono state accolte e condivise. In estrema sintesi è stato richiesto di riaprire le Gae con le tre originarie fasce oppure un concorso per soli titoli come già avviene per il personale ATA.
Il Comunicato stampa del M5S
Oggi la scuola scende ancora in piazza, per chiedere un maggior rispetto e contro il vergognoso rinnovo contrattuale, che ha mortificato ulteriormente la professione docente e di tutti gli operatori della scuola, per chiedere di rimediare ai tanti guasti della legge 107 (dalla chiamata diretta ai trasferimenti ingiustificati), per chiedere risposte ai tanti problemi che affliggono le nostre scuole.
Come ad esempio il precariato, che non solo non è scomparso ma assume forme sempre più complesse e numericamente rilevanti. I docenti della scuola dell’infanzia e della primaria in particolare sono in fibrillazione, a causa di una politica che invece di dare risposte alle loro problematiche cerca solo di strumentalizzarli, alimentando contrapposizioni tra le varie categorie che non fanno bene a nessuno.
Siamo sempre convinti che la battaglia contro la precarietà e a difesa di una scuola di qualità la si vinca solo restando uniti, e non contrapponendo ad esempio le ragioni dei diplomati magistrali a quelle dei laureati in Scienze della formazione primaria. La posizione del M5S è stata ribadita più volte: bisogna dare risposte unitarie al problema del precariato, avviando anche per la scuola dell’infanzia e della primaria un piano assunzionale basato sulle reali esigenze della scuola, e quindi su tutti i posti vacanti e disponibili, così da includere tutti gli aventi diritto.
Ci sono varie proposte in campo, stiamo ascoltando tutti i comitati in modo da predisporre, ad attività legislativa ripresa, un piano fattibile che dia risposte a tutte le categorie coinvolte, nel rispetto delle sentenze e dei principi contenuti nella nostra Carta Costituzionale.
I deputati M5S della commissione Cultura