Il Miur venerdì scorso è stato nuovamente il punto di partenza di un corteo di diplomati magistrali che si sono radunati al Pantheon. La protesta non accenna a placarsi e i maestri hanno marciato al grido di “precariato crimine di Stato” e “la maestra paura non ne ha”. In questo week end appena trascorso, su facebook, giravano rumours sul prossimo inquilino del Miur. Si faceva il nome di Bianca Laura Granato (M5S), alla quale si attribuivano dichiarazioni in favore della stabilizzazione dei diplomati magistrali con un titolo di apertura che recitava: “Risposta dalla possibile futura ministra dell’istruzione cinquestelle sulla scuola”.
La smentita ufficiale
E sempre a stretto giro social l’interessata precisava come stanno le cose in merito a questa ipotetica investitura in qualità di prossimo ministro dell’Istruzione. “Cari amici, sono molto lusingata per tutte le belle speranze che leggo nei vostri messaggi, nei vostri post e nei vostri commenti. Tuttavia vi devo dire in tutta onestà che nessuna comunicazione su una mia eventuale candidatura al Ministero per l’Istruzione mi è pervenuta ad oggi ma sono certa che chiunque sarà scelto lavorerà con gli stessi intenti di tutti noi rispondendo puntualmente al programma scritto dal basso. Se dovessi essere io, mi conoscete e non c’è molto da aggiungere a quanto mi avete già ampiamente espresso”.
L’impegno del M5S
Ovviamente ciò non va visto come un disimpegno nei confronti dei precari. E del resto altri parlamentari pentastellati, nei giorni scorsi, erano intervenuti sul tema. Su Orizzonte Scuola era apparso un comunicato stampa di Gianluca Vacca a rinforzo del sostegno offerto ai docenti precari. Anche la senatrice uscente Enza Blundo si era espressa proprio in relazione allo sciopero dello scorso 23 febbraio. “ Nonostante la pioggia battente numerosi gli insegnanti sono arrivati a Roma oggi per manifestare. Senza false promesse noi continuiamo ad essere accanto a loro in ogni modo”, esordiva in un post.” Come Movimento 5 stelle prevediamo di ridurre il numero di alunni per classe, estendere il tempo pieno e garantire l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili a tutti gli aventi diritto.”
