Patto di corresponsabilità, Fedeli: "Tra scuola e famiglia una nuova alleanza"

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Patto di corresponsabilità? Tutto da rifare! Rendiamo nota la lettera aperta della ministra alla Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, che questa mattina ha pubblicato il quotidiano “Avvenire”. Il contenuto della missiva fa riferimento agli episodi di violenza che si stanno verificando in questo periodo tra gli insegnanti e i genitori. Secondo l’opinione della titolare del Dicastero di Viale Trastevere occorrerebbe riscrivere il patto di corresponsabilità tra la scuola e le famiglie. Ma vediamo, in concreto, i dettagli.

Secondo Valeria Fedeli occorrerebbe un nuovo “Patto di corresponsabilità” tra la scuola e la famiglia

Caro direttore,
gli episodi di contrapposizione o addirittura di violenza tra genitori e insegnanti registrati dalle cronache delle ultime settimane sono qualcosa che mai avremmo voluto vedere. E dobbiamo impegnarci, ciascuno per il ruolo e la funzione che ricopre, affinché non si ripetano più. È ciò che noi stiamo facendo, passo dopo passo, concretamente. Il Fonags, ovvero il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola, dopo numerosi incontri al tavolo tecnico che sta curando anche i lavori per la definizione della riforma della rappresentanza, ha sottoscritto all’unanimità una proposta di revisione del Patto di corresponsabilità educativa, che sarà ora oggetto di dibattito con tutti gli attori a vario titolo coinvolti e con il Forum delle studentesse e degli studenti. Un passo importante verso il rilancio del Patto, che fa seguito e dà concretezza all’azione che come Miur abbiamo scelto di intraprendere il 21 novembre scorso, proprio in occasione del decimo anniversario dell’emanazione del primo Patto di corresponsabilità voluto nel 2007 dall’allora ministro Giuseppe Fioroni.
Come ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pochi giorni fa, «il patto educativo con la famiglia è di grandissima importanza […] Quando i genitori si permettono un atteggiamento di contrapposizione alla scuola vanno anche contro l’interesse dei propri figli, perché sono la collaborazione, il dialogo, lo scambio di opinioni tra famiglia e scuola che consentono a ciascun ragazzo e ragazza di esprimersi con pienezza. Qui vi è la chiave per rompere ogni diseguaglianza sociale». Sono parole importanti, definitive. Parole che da ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sostengo convintamente. È proprio per questo motivo che da mesi lavoriamo al rilancio del Patto di corresponsabilità educativa, alla riforma della rappresentanza, alla costruzione di percorsi di sempre maggiore partecipazione alla vita scolastica. In una dimensione di collaborazione e di condivisione. La proposta sottoscritta dal Forum delle associazioni dei genitori è fondamentale per almeno due motivi. Il primo: arriva dal basso, dà voce a chi la scuola la vive ogni giorno, mettendo a frutto il metodo di ascolto, di coinvolgimento e partecipazione attiva di tante e differenti associazioni e rappresentanze. Il secondo: stabilisce chiaramente le responsabilità, i diritti e i doveri di tutti coloro che sono parte della comunità educante. Famiglie comprese.
In che modo? Le principali novità riguardano l’estensione del Patto anche alla scuola primaria; tempi più certi e modalità definite di collaborazione tra scuola e famiglia; massima trasparenza e informazione sulle attività degli istituti, sui contenuti del Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof) e del Patto di corresponsabilità stesso prima dell’iscrizione a scuola; l’istituzione della ‘Giornata della corresponsabilità’. La proposta che è stata sottoscritta fornisce indicazioni su modi e tempi per la presentazione di suggerimenti da parte dei rappresentanti degli organi collegiali, dei genitori e degli studenti, per la redazione o l’aggiornamento del Piano triennale dell’offerta formativa. Ma anche rispetto agli interventi di informazione e prevenzione relativi al cyberbullismo, previsti dalla legge 71 del 2017, e alla progettazione curricolare ed extracurricolare dei singoli istituti. Gli obiettivi sono la massima trasparenza e la condivisione, per garantire a ogni genitore il diritto di scelta all’atto di iscrizione della figlia o del figlio a scuola. Trasparenza che viene perseguita anche attraverso la pubblicazione sul sito web di ogni istituto dei progetti inseriti nel Ptof, dei bandi rivolti ai giovani, del regolamento interno della scuola, dello Statuto delle studentesse e degli studenti, del Patto stesso. E in questo senso va intesa anche l’istituzione della ‘Giornata della corresponsabilità’, un momento che mette insieme ogni componente della comunità educante, pensato e fortemente voluto per consolidare il clima di collaborazione. E rendere evidente l’obiettivo della nostra azione, che è comune: il pieno e libero sviluppo delle nostre studentesse e dei nostri studenti. In linea e in ottemperanza con quanto stabilito dall’articolo 3 della nostra Costituzione. Per riuscirci abbiamo bisogno del sostegno di tutti. La scuola è il luogo della fiducia, della speranza, dell’avvenire. Lo spazio in cui poniamo le basi di una società equa e giusta a partire dalle migliori risorse in dotazione a un Paese: le studentesse e gli studenti. Ma se vogliamo che resti tale e che anzi lo sia sempre di più dobbiamo imparare a dialogare, a collaborare, a condividere le responsabilità che derivano dal compito di guida delle nuove generazioni. Il rilancio del Patto di corresponsabilità educativa è un passo importante in questa direzione. E sta avvenendo in un clima di positiva e rinnovata alleanza. Guardando alle nuove generazioni, non solo in quanto destinatari della nostra azione, ma anche in quanto co-protagonisti attivi. Essere uniti, essere insieme dalla stessa parte è ciò che fa la differenza.
Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

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