Scuola, Lega di Salvini al Governo dopo le elezioni? Ecco cosa cambierebbe

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha chiesto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’incarico per la formazione del nuovo Governo. ‘Siamo i primi’ ha dichiarato il leader del partito del Carroccio ‘e si ragiona nel perimetro della nostra alleanza’ ovvero il centrodestra.
Per Matteo Salvini, la scuola rappresenta una priorità anche se non è ben chiaro come il centrodestra intenda modificare la riforma Buona Scuola di Renzi: l’intenzione è quella di cancellare la chiamata diretta dei presidi per puntare tutto su un nuovo meccanismo di valutazione e reclutamento a carattere regionale.

Scuola, Lega al Governo? Ecco cosa cambierebbe con Salvini

Il responsabile scuola della Lega, Mario Pittoni, insiste sul concetto di ‘domicilio professionale’, in netto contrasto con i numeri che hanno riguardato la mobilità dei docenti negli ultimi anni: basti pensare agli oltre 250mila insegnanti che nel 2016 hanno dovuto spostarsi dai loro luoghi d’origine. Domicilio professionale ‘che si può eleggere nella regione preferita e in assoluta libertà’ – ha ribadito Pittoni – ‘Rappresenta una scelta di vita e un primo fattore di equilibrio’.
‘Una volta chiarito che il confronto, in ambito regionale, è a pari condizioni, il candidato orienterà la scelta della regione dove concorrere, sulla base del proprio grado di preparazione, in rapporto alla qualità media degli altri iscritti e dei posti disponibili, innescando un meccanismo virtuoso’, ha aggiunto Pittoni.
La Lega riconosce, inoltre, il fatto che gli stipendi attuali degli insegnanti non possono sopportare trasferte di centinaia e centinaia di chilometri. La promessa di Pittoni è quella di trovare l’equilibrio tra continuità didattica e continuità affettiva. Lo stipendio resterebbe uguale in tutte le regioni, almeno sino a quando non si arriverà al federalismo fiscale, uno dei punti fermi della Lega.